Crollo Faito, dalla funivia alla Circum. Guasti e rete vecchia: «Verificare tutte le linee»
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In Eav, come in tutte le società del trasporto pubblico locale d’Italia, dietro il termine sicurezza si nasconde spesso un coacervo di protocolli da rispettare, formazione da garantire ai dipendenti, ispezioni in parte programmate e in parte a sorpresa, regolamenti, ordini di servizio. Carte da mettere a posto, si direbbe. La burocrazia, però, si scontra sistematicamente con mezzi vecchi, infrastrutture che fanno i capricci, guasti e corse soppresse. (Il Mattino)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il procuratore Nunzio Fragliasso ha costituito un apposito pool da lui guidato e composto dall'aggiunto Giovanni Cilenti e dai pm Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio: i magistrati hanno già individuato i periti che li affiancheranno negli accertamenti sulla manutenzione e sui controlli, in particolare quelli settimanali compreso l'ultimo, che doveva essere effettuato proprio il giorno prima dell'incidente, in cui c'è stata allerta meteo anche per forte vento. (Tiscali Notizie)
Sarà un momento di preghiera, di silenzio, di affidamento e di riflessione. Con una lettera carica di emozione, don Catello Malafronte, parroco del Santuario di San Michele a Faito, chiama a raccolta i fedeli. (Metropolisweb)
Voglio riportare il corpo di mia sorella a casa prima possibile, mia madre non riesce a darsi pace, non riesce a credere che sia morta». Mohamed Suliman, 32 anni, è il fratello di Janan e Thabet, due delle cinque persone precipitate nel crollo della cabina della funivia del Faito giovedì scorso. (Corriere Del Mezzogiorno)
Chiediamo che almeno si prendano precauzioni e non si ripeta più”. Parla cosi Ezeldeen Marie, 62 anni, medico chirurgo ad Ancona, “zio alla lontana” di Thabet e Janan Suliman, i due turisti israeliani di etnia palestinese che erano sulla funivia del Monte Faito crollata: Janan è morta, Thabet è ricoverato all’ospedale del Mare in condizioni gravi ma stabili. (la Repubblica)
«Una tragedia che non si può raccontare, un dolore che lascia senza parole». Loei Arafat è lo zio - il fratello della madre - di Janan Suleiman, la 25enne palestinese di passaporto israeliano tra le 4 vittime della tragedia del Faito, e di Thabet, suo fratello 23enne, l'unico superstite nel crollo della cabina, ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale del Mare. (Il Mattino)
Non ci sono parole per questo dolore, ringrazio le Autorità italiane». È arrivato ieri sera in Italia Loei Arafat, lo zio della giovane farmacista arabo-israeliana Janan Suliman morta nell'incidente della funivia del Faito e del fratello Thabet, rimasto gravemente ferito e tuttora ricoverato in gravi condizioni all'ospedale del Mare di Napoli, entrambi coinvolti nel tragico incidente della funivia del Monte Faito. (Il Roma)