I gruppi jihadisti vogliono prendersi tutta la Siria, sotto attacco i ribelli curdi

Sulla guerra civile scoppiata all’improvviso in Siria, che ha portato alla cacciata del sanguinario dittatore Bashar al-Assad per mano dei gruppi jihadisti riuniti sotto la guida di Abu Mohammed al Jolani, è già tempo di sospetti e accuse incrociate tra le potenze coinvolte, a vario titolo, nel teatro mediorientale. Da un lato ci sono le accuse dell’Iran, guidato da Ali Khamenei, il vero sconfitto del conflitto in quanto sostenitore di Assad, che punta il dito contro gli Stati Uniti e Israele, accusandoli di aver orchestrato “un piano congiunto per rovesciare” il dittatore e infliggere un duro colpo “all’asse della resistenza” – secondo lui senza successo – sostenuto dal regime di Teheran (LA NOTIZIA)

Su altre testate

I ribelli jihadisti sono all'offensiva non solo a Damasco ma anche nelle aree controllate dai curdi siriani dell'Ypg/Pkk, sostenuti dagli americani. (la Repubblica)

In Siria le forze ribelli e vincenti appoggiate dalla Turchia stanno continuando la loro avanzata per “eliminare il terrorismo” nel nord della Siria, ha detto giovedì una fonte del ministero della Difesa turco, riferendosi alla battaglia delle forze contro una milizia curda nella regione. (Il Sole 24 ORE)

Una notizia su tutte, all'alba Gli eventi precipitosi in Siria per mano di Hayat Tahrir al-Sham pongono oggi nuove sfide per il mondo dei curdi siriani, quarta porzione dell'universo sparpagliato tra Turchia, Iran, Iraq e Siria. (Inside Over)

I curdi: "La Siria non diventi un Afghanistan bis, i jihadisti non devono essere lasciati al potere"

L'intervista di Fanpage.it a Yilmaz Orkan, responsabile di UIKI-ONLUS (Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia),sul caos in Siria: "La Turchia coordina tutto. Non sappiamo quali scenari si apriranno ma attenzione a cosa farà la Russia. (Fanpage.it)

Attraverso organizzazioni terroristiche jihadiste che Ankara ha sempre finanziato, come l’ISIS prima e adesso Hayat Tahri al-Sham (HTS), erede di Jabhat al-Nusra, e la coalizione di gruppi armati che si oppongono al presidente siriano Bashar al-Assad, denominata Syrian national army (SNA) e fedele alleata della Turchia, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan da mercoledì della settimana scorsa sta ottenendo dei risultati importanti in Siria. (DinamoPress)

Martedì il comandante generale delle Forze della Siria Democratica (Sdf) Mazloum Abdi ha annunciato il raggiungimento di un cessate il fuoco nella regione di Manbij e il ritiro delle truppe in direzione di Kobane. (il manifesto)