Assistenza sanitaria per i senza fissa dimora: approvato il disegno di legge. “Atto di civiltà”

– Le persone senza fissa dimora in Italia potranno avere accesso all’assistenza sanitaria: lo sancisce l’approvazione di oggi, da parte del Senato del disegno di legge che prevede che nelle città metropolitane, anche le persone che non hanno una residenza anagrafica potranno ora iscriversi nelle liste degli assistiti delle Asl, scegliersi un medico di medicina generale, avere accesso alle prestazioni assicurate dai Lea. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altre testate

Approvata all’unanimità la legge destinata a colmare un vulnus della sanità italiana: chi non ha una residenza non ha accesso al medico di base. (LifeGate)

Il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, esprime soddisfazione per l’approvazione del disegno di legge con cui si approva l’assistenza sanitaria ai senza dimora (Impresa Italiana)

Dopo l’approvazione definitiva della legge che garantisce l’accesso al medico di base e alle cure mediche anche alle persone senza residenza, viene attuato il diritto alla salute per tutti i cittadini. (La Legge per Tutti)

Una legge per garantire un medico anche ai senza tetto

La normativa elimina l’obbligo di avere un indirizzo di residenza per accedere ai servizi del Servizio Sanitario Nazionale, una barriera che per troppo tempo ha escluso migliaia di persone dal diritto alla salute. (Torino Cronaca)

Il provvedimento colma un vuoto di tutela, ritenuto in contrasto con gli articoli 3 e 32 della Costituzione e con i principi ispiratori della legge che ha istituito il Servizio sanitario nazionale, in base ai quali l'assistenza sanitaria va garantita a tutti coloro che risiedono o dimorano nel territorio della Repubblica, senza distinzione di condizioni individuali o sociali. (Civonline)

Fortemente voluta dal bolognese Antonio Mumolo, fondatore di Avvocati di Strada, fu approvata all'unanimità dalla Regione Emilia Romagna due anni fa e poi da altre 5 regioni italiane. Chi finisce in povertà e viene sfrattato perde la residenza e di conseguenza la cancellazione dall'anagrafe, con la perdita di tutti i diritti civili. (RaiNews)