THE DONALD SHOW: TORNA IL SOGNO AMERICANO
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Rendere New York repubblicana? Dicono sia impossibile, ma Donald Trump ci crede eccome. Il tycoon è tornato protagonista con un evento carico di aspettative al Madison Square Garden della Mela, città dalla quale è stato tradito in passato con processi e incriminazioni. La folla di sostenitori accorsi da tutto il Paese ha riempito l’arena e, per chi non è riuscito ad entrare, la 5th Avenue si è trasformata in un mare di cappelli Maga. (L'Opinione delle Libertà)
La notizia riportata su altri giornali
«Insulti, razzismo, volgarità» e chi più ne ha ne metta. La kermesse di Donald Trump al Madison Square Garden è stata accusata di tutte le possibili nefandezze di cui un candidato alla corsa presidenziale più importante del mondo potrebbe macchiarsi. (Liberoquotidiano.it)
L’ex wrestler era già comparso durante la convention repubblicana tenutasi lo scorso luglio a Milwaukee. L’icona statunitense dei combattimenti sul ring è tornata sul palco durante un comizio dell’ex presidente tenutosi al Madison Square Garden di Manhattan, invitando il pubblico a votare per il tycoon alle prossime elezioni presidenziali per la Casa Bianca. (Virgilio Notizie)
A Madison Square Garden, cuore e simbolo della megalopoli americana, il candidato repubblicano e altri oratori si sono rivolti a un'arena gremita di sostenitori per lanciare una retorica molto violenta, più di quella abitualmente usata negli scorsi comizi. (Today.it)
«Sognate in grande» dice il gigantesco cartellone di Donald Trump sulla facciata di Madison Square Garden, con l’Empire State Building che svetta dietro. Due fiumi umani sulla 32esima e 33esima strada sfociano nello stadio da 20mila persone e presto lo riempiono. (Corriere della Sera)
– Mentre anche sulla stampa editorialisti e storici – da Robert Kagan a Robert Paxton – mettono in guardia sul rischio di un nuovo “fascismo” di Donald Trump, anche la piazza a lui contraria non ha dubbi: qualche centinaio di manifestanti anti-Trump si sono radunati a New York proprio mentre l’ex presidente e candidato repubblicano alla presidenza saliva sul palco di un comizio nel centro di Manhattan. (LA NOTIZIA)
«A Washington c’è una diffusa convinzione che vincerà Trump – spiega, - Washington è tuttavia autoreferenziale, non è detto abbia il polso della situazione». Mentre i sondaggi ci consegnano una fotografia di parità sostanziale tra i due candidati, «anche il mercato delle scommesse sembra essere favorevole a Trump». (Corriere TV)