Padova brucia per Giulia

Il Manifesto INTERNO

«In questi giorni ho sentito parlare di Turetta, molte persone lo hanno additato come un mostro. Ma lui mostro non è. Mostro è colui che esce dai canoni normali della nostra società, ma lui è un figlio sano della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro». Elena Cecchettin l’ha detto su Rete 4, ma poi le sue parole sono uscite dal teleschermo e hanno invaso prima i social network di tutto il paese e poi le strade di Padova, in un corteo popolato da almeno quindicimila tra ragazze e ragazzi, un fiume umano che ieri sera è partito da piazza Portello ed è arrivato infine in piazza delle Erbe. (Il Manifesto)

Se ne è parlato anche su altri media

"Giulia, ti vogliamo bene": queste le parole scritte accanto alla gigantografia di Giulia Cecchettin esposta sulla facciata del Municipio di Vigonovo (Venezia) e della Biblioteca del polo culturale di Saonara (Padova). (La Stampa)

Giulia Cecchettin ha lottato fino all’ultimo, con tutte le sue forze, per sopravvivere alla furia omicida dell’ex fidanzato Filippo Turetta. Lo spiega il giudice per le indagini preliminari (gip) di Venezia, Benedetta Vitolo, che ha ricostruito l’aggressione di sabato 11 novembre, culminata con la morte della ragazza di 22 anni. (Virgilio Notizie)

“Una piazza piena riunita in un silenzio assordante. Un silenzio rotto dalle parole coraggiose di studentesse e studenti che hanno deciso di urlare “BASTA!” Basta alla violenza, basta alla cultura del patriarcato. (ravennanotizie.it)

Oggi alle 11:00 tutte le scuole d’Italia si sono fermate per rispettare un minuto di silenzio in memoria di Giulia e di tutte le donne vittime di violenza. Marcello Pacifico (ANIEF): “Oggi piangiamo per un’altra vita spezzata in nome dell’amore, un amore malato che di amore non ha proprio niente. (Orizzonte Scuola)

L’iniziativa gha preso piede in moltissimi istituti storici di Milano: dal Manzoni al Tenca, dal Vittorini al Carducci, quasi tutti i licei milanesi hanno raccolto l'appello di Elena Cecchettin e, oltre a fare rumore invece di osservare un minuto di silenzio, hanno dato vita a diversi flash mob per ricordare Giulia. (IL GIORNO)

Sessantasette anni di condivisioni, gioie, dolori e tanta pazienza questo il segreto dell’anno del matrimonio di Adele e Paolo, commercianti storici residenti a Cassino che hanno voluto rinnovare la promessa fatta davanti a Dio con una funzione religiosa. (Frosinone News)