Cancellazione delle multe ai no vax, Riccio: «Scienziati aggrediti dai nuovi oscurantisti»

È una riflessione in cui lo sconforto e l’indignazione si alternano quella di Mario Riccio, l’anestesista cremonese di Welby e il primo medico a coordinare la parte tecnica di un suicidio assistito in Italia. L’esponente radicale, dirigente dell’Associazione Luca Coscioni, prende spunto per il suo affondo da alcune notizie di questi giorni, fra cui la decisione del Governo di cancellare le multe ai no vax del Covid: Nella nostra provincia sono circa 13mila, pari all’8% dei residenti vaccinabili, gli over 50 che hanno ignorato l’obbligo. (La Provincia di Cremona e Crema)

Su altri giornali

Dal giorno dell’approvazione del provvedimento si è scatenato il putiferio con articoli di giornale, trasmissioni televisive, strepiti delle opposizioni ultra vacciniste. Semmai, l’assurdità era aver imposto quell’obbligo con una multa. (StrettoWeb)

Le decisioni della destra populista in campo sanitario mettono in allarme la comunità scientifica. Dall’Italia agli Usa si moltiplicano gli appelli a non assecondare i movimenti antivaccinisti per pure ragioni di consenso. (il manifesto)

La colleziona. Quando un italiano (su tre) riceve una multa, non la paga. (Corriere della Sera)

Multe ai non vaccinati cancellate, De Luca: “È una vergogna e un atto irresponsabile, Meloni ha sempre lisciato il pelo ai no vax”

Una dinamica, quest’ultima, che prosegue tuttora e anzi, in certe frange della popolazione si è estesa ai vaccini ordinari per la profilassi contro le malattie dei bambini. Sembra un secolo fa, parliamo dell’altroieri. (La Stampa)

“In queste settimane stiamo facendo un lavoro di limature di ondate di odio e disinformazione che circolano in rete. (Radio Radio)

Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca commenta la sanatoria decisa dal governo Meloni a favore di coloro che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale per il Covid. “È una vergogna dal punto di vista della civiltà di un paese e dell’uguaglianza dei cittadini. (Il Fatto Quotidiano)