Nucleare, dieci 10 maxi bobine italiane a Caradache per Iter prodotte da Asg Superconductors

Dopo due decenni di progettazione, produzione, fabbricazione e assemblaggio in tre continenti, lo storico progetto multinazionale Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor), il più grande progetto di ricerca sulla fusione nucleare al mondo, celebra oggi il completamento e la consegna dei suoi enormi magneti toroidali 'TF coils'dal Giappone e dall'Europa. Si tratta dei magneti per la fusione nucleare più sofisticati, grandi e tecnologici al mondo che saranno posizionate all'interno del tokamak un gigantesco magnete superconduttore in gran parte realizzato alla Spezia da Asg Superconductors. (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

I pezzi del contenitore entro cui avverrà la stessa reazione fisica che fa brillare le stelle – la fusione di due nuclei di idrogeno, con la liberazione di grandi quanti… (la Repubblica)

Quando si tratta di una tecnologia ancora agli albori come la fusione nucleare, più che all’ammontare bisogna però guardare al trend. Rispetto allo scorso anno, gli investimenti totali nei player della fusione sono cresciuti del 28% nonostante i timori per l'inflazione, gli alti tassi di interesse e il rallentamento economico abbiano indotto gli investitori di tutto il mondo a maggiore prudenza. (Il Sole 24 ORE)

Pichetto: «Siamo pragmatici». E «benedice» il progetto Iter, in Francia, dove ha un ruolo chiave la Asg di Malacalza.L’Italia avanza sul nucleare pulito e del futuro. (La Verità)

L'Italia mette l'atomo nel piano energetico e punta sulla fusione

Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo a Cadarache, in Francia, alla celebrazione per il completamento dei magneti superconduttori del progetto internazionale sulla fusione nucleare ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor). (Ministero dell'Ambiente)

“Il futuro dell’energia è con buona probabilità nella fusione nucleare, ma non è un futuro prossimo”. Francesco Pegoraro, professore emerito dell’Università di Pisa, autorità nella fisica dei plasmi, da un lato accende e dall’altro raffredda gli entusiasmi riguardo a una delle potenziali fonti di energia più pulite e sicure che gli sviluppi della tecnologia promettono. (La Stampa)