La scuola è il motore del Paese

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Italia Oggi INTERNO

A constatazione che è sempre più inceppato. All’inizio di ogni anno scolastico ciascuna delle forze in campo propone analisi e fa proposte di cambiamento. «La riforma della scuola» è uno dei più longevi miti programmatici dei governi e delle opposizioni a settembre. Talmente longevo che attraversa i decenni come la salamandra il fuoco. Niente paura: il dibattito dura meno di un mese. La ragione è che, dopo la riforma della scuola media del 1963 e dopo la riforma della scuola di base del 1985 della Falcucci, tanto Luigi Berlinguer nel 1996 quanto Letizia Moratti nel 2001 non sono riusciti ad andare oltre. (Italia Oggi)

Ne parlano anche altri media

Come è possibile che ogni anno scolastico si apra con lo stesso copione? Come mai lo scenario non cambia mai? Precarietà e incertezza caratterizzano la prima campanella: mai una volta, ormai da decenni, che l’anno scolastico si apra tranquillamente, con tutte le sue cose a posto, con una organizzazione precisa e puntuale. (LA NAZIONE)

Inizio scuola 2024, la polemica di Galiano: “Un insegnante in ruolo costa allo Stato molto più di un precario, ecco perché non si assumono anche se ci sono i posti” Di (Orizzonte Scuola)

I lavoratori che faranno i docenti per 30/40 anni saranno solo ricordo del passato. Anche perché il mercato richiederà lavoratori flessibili e il lavoro fisso dalla Laurea alla pensione non esisterà più. (Tecnica della Scuola)

Sono una docente precaria, specializzata sul sostegno per la scuola primaria e per quella secondaria di secondo grado, inserita nelle GPS I fascia della provincia di Catania. (Tecnica della Scuola)

Antonello Giannelli Si avvicina l'inizio dell'anno scolastico ma torna, come ogni anno, il problema delle cattedre scoperte, sarebbero almeno 19mila. Il punto con Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi. (rtl.it)

“Vorrei far da porta voce ai tanti docenti precari che ogni anno con grande professionalità e tanto sacrificio contribuiscono a rendere efficiente un sistema scolastico pubblico che però non meriterebbe tanta eccellenza,” dichiara Martina. (Oggi Scuola)