Terremoto ai Campi Flegrei, allarme sicurezza e protocolli di emergenza
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La terra continua a tremare nei Campi Flegrei, un’area vulcanica da sempre soggetta a fenomeni di bradisismo, dove l’ultima scossa di magnitudo 4.4, registrata nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, ha riacceso paure e interrogativi. Il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, ha lanciato un monito chiaro: se lo sciame sismico dovesse proseguire, sarà necessario limitare l’accesso al territorio per garantire la sicurezza dei cittadini e agevolare le vie di fuga. «Si deve accelerare il percorso e fare delle scelte», ha dichiarato, sottolineando l’urgenza di un protocollo condiviso tra Comuni e Prefettura per gestire eventuali emergenze.
Intanto, a Napoli, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha presieduto una riunione con il sindaco Gaetano Manfredi, il prefetto Michele di Bari, i vertici delle forze dell’ordine e i sindaci dei comuni flegrei. L’incontro, tenutosi all’Istituto Comprensivo Madonna Assunta, ha affrontato la delicata situazione dell’area, ancora scossa dalla paura dopo la forte scossa che ha costretto molte famiglie a trascorrere la notte in auto. I Vigili del Fuoco, impegnati in quasi 200 verifiche di stabilità, continuano a lavorare per accertare la sicurezza degli edifici tra Napoli, Bacoli e Pozzuoli.
La preoccupazione, però, non riguarda solo gli adulti. Oltre 70.000 bambini tra 0 e 14 anni, residenti nei comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto, Giugliano in Campania, Marano di Napoli e in alcuni quartieri napoletani come Soccavo, Pianura, Bagnoli e Fuorigrotta, stanno vivendo giorni di ansia e incertezza. Il terremoto e il costante sciame sismico hanno lasciato un segno profondo, soprattutto tra i più giovani, che faticano a comprendere un fenomeno tanto imprevedibile quanto destabilizzante.
Nel frattempo, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha proposto misure concrete per sostenere la popolazione e le aziende locali, chiedendo la sospensione dei mutui e dei contributi per chi opera nell’area colpita. Una richiesta che, se accolta, potrebbe alleviare almeno in parte le difficoltà economiche legate all’emergenza.