La mediazione discreta del Quirinale. Ma tra toghe e governo è tregua armata

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Il Dubbio INTERNO

La pretesa di stabilire come è finito il braccio di ferro sul protocollo tra Italia e Albania dopo il dl del governo sui paesi sicuri, passati da 22 a 19, è un po' assurda. La replica dell'esecutivo alla sentenza che ha imposto il ritorno dei 12 migranti egiziani e bengalesi dall'hot spot costruito in Albania non è una mossa decisiva e finale. Non voleva e non poteva esserlo. In termini pokeristici la si potrebbe definire un rilancio che evita però di andare ai resti, cioè di mettere l'intera posta a disposizione del governo sul tavolo. (Il Dubbio)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Oseremmo dire anche una notizia da prima pagina. Il costituzionalista Cesare Mirabelli, presidente emerito dell’alta Corte, critica il dispositivo firmato dai giudici di Roma che hanno di fatto bloccato il trasferimento di 12 migranti nei centri in Albania costruiti dal governo italiano. (Nicola Porro)

Migranti, dal governo un decreto legge sul caso Albania Si compone di tre articoli il decreto legge approvato dal governo sul caso Albania dopo lo stop ai trasferimenti dei migranti deciso dal tribunale di Roma. (TV2000)

Questa misura era uno dei punti chiave della “soluzione” cercata da Meloni per evitare nuove ordinanze come quelle emesse dai giudici di Roma, che avevano messo in discussione la detenzione dei migranti trasferiti in Albania. (Stranieri in Italia)

Rimane l'elenco dei 19 paesi sicuri, rimane soprattutto il senso politico del provvedimento. Due paginette, un solo articolo, via tutto ciò che potrebbe entrare in conflitto con il diritto europeo. (il Giornale)

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, torna all'attacco dei giudici per la sentenza sui migranti in Albania. (LA NOTIZIA)

Resta, dunque, il problema, ma la soluzione, anche quella di lunedì scorso, che dovrà arrivare alla prova dell'interpretazione anch'essa, deve essere coerente con il sistema normativo nazionale e sovranazionale". (Tiscali Notizie)