Il raduno di Pontida 2024: tra slogan “Giù le mani da Salvini”, la guest star Orban e il debutto di Vannacci. La diretta
Il pratone si prepara, tra gadget e magliette Sotto il sole e il pratone infangato per l'umidità della notte, Pontida è pronta ad accogliere il popolo della Lega. E in attesa del leader Matteo Salvini e degli ospiti sovranisti da mezza Europa, per ora nel paesino della Bergamasca dominano gli slogan pro Autonomia e in difesa del segretario, che rischia 6 anni di carcere con l'accusa di sequestro di migranti a Lampedusa (IL GIORNO)
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Sotto il sole e il pratone infangato per l’umidità della notte, Pontida è pronta ad accogliere il popolo della Lega. E in attesa del leader Matteo Salvini e degli ospiti sovranisti da mezza Europa, per ora nel paesino della Bergamasca dominano gli slogan pro Autonomia e in difesa del segretario, che rischia 6 anni di carcere con l'accusa di sequestro di migranti a Lampedusa (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Il grande giorno di Pontida, oggi domenica 6 ottobre. Tutti sul pratone, il rituale raduno della Lega, oggi più che mai stretta attorno al leader, Matteo Salvini, su cui pende la richiesta di condanna a sei anni nell'ambito del processo Open Arms, oltre alla richiesta di risarcimento avanzata dalle parti civili pari a oltre un milione di euro. (Liberoquotidiano.it)
Lui, anche ex-deputato leghista, minimizza: "Non c'è nessun problema, dopo tanti anni si può cambiare, adesso vado al bar a lavorare". Ed effettivamente, l'assenza dell'annunciatore storico Daniele Belotti dal palco del raduno leghista è qualcosa di particolare, se non un segno dei tempi che cambiano. (la Repubblica)
La Lega aveva detto nel programma elettorale che avrebbe bloccato l'immigrazione clandestina. «Iscritto alla Lega dal 2015, sono vestito così per solidarietà a Salvini. (Corriere TV)
Selfie, autografi sui libri, saluti al telefono. Il cielo grigio su e il fango in terra. (Tiscali Notizie)
PONTIDA. Debutto da star dal palco di Pontida per Roberto Vannacci, che intorno a mezzogiorno è intervenuto per la prima volta al raduno leghista dopo i ministri del Carroccio e prima dei big sovranisti europei Viktor Orban e Geert Wilders. (La Stampa)