Brugnaro indagato dal 2022 iscritto col nome di un Papa, la procura di Venezia ha tutelato l’inchiesta con identità fittizie

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Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro era iscritto nel registro degli indagati fin dall’aprile 2022, assieme ai suoi due principali collaboratori, prima in azienda e poi in Comune: Morris Ceron (direttore generale e capo di gabinetto) e Derek Donadini (vicecapo di gabinetto). Come mai, allora, non è venuto a conoscenza prima del 16 luglio - data degli arresti, dei sequestri e delle perquisizioni - dell’indagine che lo riguardava? La Procura aveva scelto di tenere il massimo segreto sul suo nome e su quello dei suoi coadiutori aprendo un fascicolo a carico di soggetti con nomi di fantasia, con date e luoghi di nascita altrettanto improbabili quanto le generalità. (ilgazzettino.it)

Ne parlano anche altri media

Interesse e tanta curiosità, soprattutto, nel cuore di Favaro, la roccaforte dei voti dell'ex assessore Renato Boraso, al centro dell'inchiesta che ha scosso il comune di Venezia e che viene raccontata nel libro della Nuova Venezia in omaggio con il quotidiano solo venerdì 9 e sabato 10 agosto. (La Nuova Venezia)

Tre riunioni straordinarie del Consiglio comunale (quattro con quella del 5 febbraio 2018) in cui il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha reso versioni diverse a proposito dell’operazione dei Pili, i 42 ettari di terreno posto ai margini della laguna, e adiacenti il ponte della Libertà, che porta a Venezia. (ilgazzettino.it)

Come sono state inserite le parole che ha pronunciato alla seduta del novembre 2021, la terza con al centro i Pili e il suo presunto conflitto di interessi. Carte studiate dai pm Federica Baccaglini e Roberto Terzo nei due anni di indagini sul primo cittadino e sul suo staff, ribattezzati con nomi fittizi — Brugnaro diventa Sabiniano Miranese, papa del settimo secolo — per scongiurare fughe di notizie. (Corriere della Sera)

L'area dei Pili, tra Marghera e Venezia, è molto estesa: Luigi Brugnaro ha comprato 42 ettari nel 2006. Sono terreni inquinati, nel 2011 uno studio con i primi carotaggi del sottosuolo del Magistrato alle Acque e del Consorzio Venezia Nuova confermò la presenza nel sottosuolo dei Pili di fosfogessi radioattivi all’uranio 238, contenuti negli scarti delle industrie chimiche di Porto Marghera negli anni Settanta, interrati ai Pili insieme alle vasche di decantazione in metallo che li contenevano. (La Nuova Venezia)

Agli atti dell’inchiesta Palude, è entrato a far parte anche il verbale con le dichiarazioni del sindaco Luigi Brugnaro – qui il discorso integrale – nel corso dell’ultimo Consiglio comunale straordinario, quello del 2 agosto. (La Nuova Venezia)

«La foto? No sa, non me la sento… ma le dico quello che penso». Ci sono veneziani aficionados alla Nuova, chi lo ha preso apposta per l’instant book, chi è appena tornato dall’estero e vuole capire cosa è successo nelle ultime settimane. (La Nuova Venezia)