Here di Zemeckis. Un’unica inquadratura fissa in un salotto per il capolavoro sul senso del tempo, del cinema e della vita
Tratto ad una graphic novel di Richard McGuire a cui si deve la doppia intuizione visiva Here è chiaramente un esercizio di stile cocciuto e personale, ma è soprattutto un saggio di cinema popolare e comprensibile, palpitante e malinconico (Il Fatto Quotidiano)
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C'è un eterno fanciullo che vive nell'animo di Robert Zemeckis. È un'indole creatrice, la sua, che lo porta a curiosare, sperimentare, a tratti addirittura anticipare, mondi e tecnologie destinati a fare incursione nel campo della Settima Arte. (Movieplayer)
Here, il film di Robert Zemeckis con Tom Hanks e Robin Wright incornicia tutti i colori delle nostre vite e delle nostre case, laddove tutto accade tra gioie e dolori (Vogue Italia)
Sappiamo bene che si può realizzare un intero film in una sola stanza, e spesso riescono anche molto bene, Here però tenta qualcosa di ancora più difficile. (WIRED Italia)
/13 Webphoto Here offre una riflessione profonda sull'evoluzione della società americana, raccontata attraverso gli occhi di coloro che hanno vissuto nel soggiorno di quella casa. Il film esplora temi universali come il colonialismo, le grandi guerre come Pearl Harbor e il Vietnam, il boom economico degli Anni ’50, e arriva fino ai giorni nostri, con la pandemia di Covid. (Sky Tg24 )
La nostra felicità e la nostra infelicità sono «qui»: «here». (Corriere della Sera)
Generazioni di vita americana – statunitense – osservate attraverso un’inquadratura che è una finestra sul tempo che permette di viaggiare attraverso i secoli restando sempre «qui». Ossia: qui. (il manifesto)