Marco Bellocchio a Cannes 2023 con 'Rapito': "Mi sono informato, con grande coinvolgimento, senza voler condannare la violenza"

Marco Bellocchio porta al Festival di Cannes, l’anno dopo Esterno notte, un’altra pagina della storia italiana. Rapito, in concorso, racconta la storia del rapimento di Edgardo Mortara nel 1858: i soldati di Pio IX lo portano via dalla casa della famiglia ebrea a Bologna, su istruzione dell’inquisitore Pier Feletti. Perché il ragazzino è stato battezzato di nascosto dalla domestica cristiana in una notte in cui, malato, lei lo ha erroneamente creduto in fin di vita. (la Repubblica)

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C’è una sequenza nel nuovo film di Marco Bellocchio, Rapito – con cui il regista torna sulla Croisette dopo Esterno notte e la Palma d’onore di due anni fa – che illumina con precisione la parabola di Edgardo Mortara, quando cioè il bambino, figlio di una famiglia ebrea bolognese a cui è stato sottratto con la forza dal papa perché battezzato segretamente, quando prende la cresima diventando un «soldato di Cristo». (Il Manifesto)

Il film è interpretato da Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala (Edgardo Mortara da bambino), Leonardo Maltese (Edgardo ragazzo), Filippo Timi e Fabrizio Gifuni. (Ciak Magazine)

«Ho scritto una lettera a Papa Francesco, spero abbia voglia di vedere il mio film Rapito, ha tante cose ben più importanti da fare ma chissà che non trovi il tempo per una serata divertente, interessante, tra amici. (Il Manifesto)

Bellocchio e il fanatismo religioso oggi a Cannes, da giovedì in sala giacomo aricò (La Provincia Pavese)

Il film Rapito di Marco Bellocchio racconta la vicenda del sequestro del bambino ebreo Edgardo Mortara nel 1858 a Bologna da parte del Papa re Pio IX sulla base di una ricostruzione storica meticolosa che ci consegna tre tasselli dell’ostilità antiebraica che distingueva lo Stato Pontificio. (la Repubblica)

“Certo, se escludiamo la Palma onoraria, Cannes non mi ha mai premiato ul campo, ma se non mi daranno premi anche stavolta non cambia molto. “Ho scritto a Papa Francesco. (Il Fatto Quotidiano)