Scuola, Italia deferita alla Corte UE per l'abuso dei contratti precari

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PNRR Ponte sullo Stretto

La Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia europea perché non ha fornito una soluzione al problema dell'abusivismo di contratti a termine e delle condizioni di lavoro discriminatorie a danno degli insegnanti precari. Lo ha annunciato Bruxelles, secondo cui l'Italia non ha disposto le norme necessarie a correggere queste distorsioni.La Commissione ha osservato che la legislazione italiana che determina la retribuzione dei docenti a tempo determinato nelle scuole pubbliche, non prevede una progressione salariale basata sui precedenti periodi di servizio. (LA STAMPA Finanza)

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La Commissione UE ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia, evidenziando l’uso abusivo di contratti a tempo determinato nella scuola, una pratica che viola i diritti dei lavoratori e ne limita la progressione salariale. (Informazione Scuola)

La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia UE a causa dell’uso “abusivo” dei contratti a termine e delle condizioni discriminatorie per il personale docente e ATA. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, attribuisce la responsabilità dei problemi del precariato ai precedenti governi, dichiarando l’impegno dell’attuale esecutivo a risolverli e accusando l’opposizione di strumentalizzare la questione. (Orizzonte Scuola)

Una violazione (consolidata) delle direttive sul lavoro che invece impongono la stabilizzazione, cioè il posto fisso, dopo tre anni di servizio. Lo sappiamo bene, ben prima del 2019, quando l'Ue ci ha messo sotto procedura di infrazione «per uso prolungato e sistematico dei contratti a termine». (il Giornale)

ABUSO UTILIZZO CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO NELLA SCUOLA: CI RISIAMO, IL MIM DI NUOVO DEFERITO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA

“L’Italia”, si legge nel deferimento, “non ha adottato le norme necessarie per vietare la discriminazione in merito alle condizioni di lavoro e l’uso abusivo di successivi contratti a tempo determinato”. (Contropiano)

Sotto la lente l’uso sistematico e abusivo di contratti a tempo determinato e i mancati avanzamenti retributivi (isnews.it)

Ci sarebbe da dire che “il lupo perde il pelo ma non il vizio” e, nel caso del Ministero dell’Istruzione e del Merito (si fa per dire), ciò calza a pennello. (flp scuola foggia)