Migranti, Cassazione: “Su Paesi sicuri, giudice può disapplicare decreto ministeriale”

La Cassazione interviene sulla questione della designazione dei cosiddetti “Paesi sicuri”. Per la Cassazione “il giudice ordinario” “non può sostituirsi al ministro degli Affari esteri – si legge in una nota -. Non può neppure annullare con effetti erga omnes il decreto ministeriale. Può tuttavia”, “valutare la sussistenza dei presupposti di legittimità di tale designazione, ed eventualmente disapplicare in via incidentale, in parte qua, il decreto ministeriale recante la lista dei Paesi sicuri (secondo la disciplina ratione temporis), allorché la designazione operata dall’autorità governativa contrasti in modo manifesto”, “con i criteri di qualificazione stabiliti dalla normativa europea o nazionale”. (B-Lab Live!)

La notizia riportata su altri media

Questa la parte della sentenza della Cassazione che la sinistra non ha letto: «Spetta al circuito democratico della rappresentanza popolare», cioè al governo, «la scelta politica di prevedere, in conformità alla disciplina europea, un regime differenziato di esame delle domande di asilo per gli stranieri che provengono da Paesi di origine designati come sicuri». (Liberoquotidiano.it)

"La Corte di Cassazione ha stabilito in maniera chiara e netta che la competenza di decidere se un Paese è o meno sicuro spetta al governo. Cosa diranno adesso Schlein e gli altri esponenti delle opposizioni, insieme alla grancassa dei loro house organ, dinanzi a questa sentenza che decreta il loro ennesimo fallimento? Per quanto ci riguarda continuiamo ad andare avanti, consapevoli che tutta l’Europa guarda all’Italia come un modello nel contrasto all’immigrazione illegale”. (Civonline)

Un’altra, l’ennesima, conferma: i giudici possono disapplicare le decisioni della politica sulla valutazione dei Paesi sicuri e stabilire se sia o meno giusto rimpatriare i migranti nel loro Stato d’origine. (LA NOTIZIA)

La Cassazione: sui «paesi di origine sicuri» deve vigilare la magistratura

Ma il sindaco se la ride: «Almeno abbiamo fatto parlare i giornali». Il trapper cacciato dall’evento al Circo Massimo organizza uno show di Capodanno al Palaeur. (La Verità)

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, socialista, parla al suo arrivo al Consiglio europeo e si riferisce alla gestione della migrazione da parte dell’Unione. «È necessario il pragmatismo e noi daremo certamente il nostro contributo». (Corriere della Sera)

Il principio affermato, però, non può che valere anche per la legge che ha recentemente inglobato quell’elenco in una norma di rango primario. L’elenco dei paesi sicuri «non è un atto politico, fuori da diritto e giurisdizione». (il manifesto)