"Meglio in Albania che nelle grinfie dei Soumahoro": Cerno fulmina Barbacetto a "L'Aria che tira" (video)
"Se fossi africano chiederei di essere messo in Albania, così almeno non finisco da Soumahoro e da sua moglie. Ti ci metto la firma". Un Tommaso Cerno in grande spolvero demolisce le accuse di Gianni Barbacetto, editorialista del Fatto Quotidiano, alle politiche migratorie del governo. Con poche, fulminanti parole (Secolo d'Italia)
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Il tema della gestione dei migranti sul territorio italiano ultimamente è molto caldo a livello nazionale e ieri sera il magistrato di Reggio Calabria, Stefano Musolino, segretario di Magistratura Democratica, ha affrontato questo interessante argomento nel corso della puntata di Quarta Repubblica condotta da Nicola Porro. (StrettoWeb)
Una lista di paesi sicuri «non esime il giudice all'obbligo di una verifica della compatibilità» di tale «designazione con il diritto dell'Unione europea» e «in Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umani» che «investono le libertà di un ordinamento democratico». (Corriere della Sera)
Prosegue lo scontro tra governo magistratura sui migranti. Dal tribunale di Catania è arrivata lunedì una nuova bocciatura ai respingimenti dal territorio italiano, proprio mentre altri otto richiedenti asilo venivano fatti salire a bordo della nave Libra della Marina militare, che potrebbe partire nei prossimi giorni verso l'Albania, a meno di ulteriori pronunce dei giudici. (Euronews Italiano)
Andrea Ostellari, il sottosegretario leghista alla Giustizia, parla della decisione del Tribunale di Catania che non ha convalidato il trattenimento per un immigrato arrivato dall’Egitto in quanto il Paese di provenienza non sarebbe sicuro. (Corriere Roma)
Il decreto legge sui «paesi sicuri» è finito in fuori gioco alla prima azione d’attacco: ieri il tribunale di Catania lo ha disapplicato, liberando cinque richiedenti asilo di Egitto e Bangladesh dal centro di Modica. (il manifesto)
Il primo viaggio, lo ricordiamo, andò malissimo: il 16 ottobre scorso approdarono nell’hotspot di Shengjin 10 bengalesi e 6 egiziani. Quattro di loro riportati in Italia il giorno stesso e gli altri 12 liberati appena tre giorni dopo dai giudici del Tribunale di Roma. (Corriere della Sera)