Il cardinale Zenari, nunzio a Damasco: «Ad Aleppo si attende una reazione delle forze governative, la gente è tra due fuochi»
CITTÀ DEL VATICANO «E chi lo sa, come sarà il Natale. Ricordo quello del 2016, quando terminò quella che chiamavano la “madre di tutte le battaglie”. Aleppo era distrutta, soprattutto la parte Est, duecentomila profughi lasciavano la città sotto la pioggia e la neve. Pure adesso la situazione si fa inquietante…». Il cardinale Mario Zenari, 78 anni, nunzio apostolico a Damasco, ha vissuto la guerra in Siria fin dall’inizio, «il prossimo 15 marzo saranno passati quindici anni», la voce al telefono con il Corriere è esausta. (Corriere Roma)
La notizia riportata su altre testate
Lo hanno riferito gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che questa mattina i raid aerei russi hanno colpito le città e i villaggi conquistati dai jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hrs) e dalle fazioni alleate nella provincia nordoccidentale di Idlib e in quella centrale di Hama. (Adnkronos)
Migliaia di civili in fuga dalla città, da dove si è temporaneamente ritirato anche l'esercito siriano. Le forze jihadiste del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hrs) e fazioni alleate contro il regime di Bashar al-Assad stanno avanzando nella provincia centrale siriana di Hama dopo aver conquistato territori chiave nelle province nord-occidentali di Aleppo e Idlib in Siria dalle quali erano stati cacciati nel 2016 (La Stampa)
Si muove la macchina di guerra e propaganda del Cremlino per riprendere una situazione che rischia pericolosamente di sfuggire di mano allo Zar. Raid russi sui quartieri di Aleppo conquistati dai ribelli e attivismo della diplomazia di Mosca per la ripresa del “processo di Astana”, che avrebbe dovuto riconciliare il presidente siriano Assad con il leader turco Erdogan. (ilmessaggero.it)
Sono almeno 372 le persone uccise da quando i ribelli siriani hanno lanciato un'offensiva contro il presidente Bashar al-Assad mercoledì scorso. Tra le vittime ci sono anche 20 civili. Lo fa sapere l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha sede nel Regno Unito. (Il Sole 24 ORE)
"Sto seguendo minuto per minuto la situazione dei nostri connazionali, ci sono combattimenti in corso nel centro del Paese tra le truppe regolari e i ribelli. (La Stampa)
La Russia di Putin è costretta a investire armi e uomini nel tentativo di salvare il regime di Bashar al-Assad dai ribelli filo-turchi, ed è forse la “distrazione” che favorirà la scelta dello Zar di metter fine al conflitto sul fronte ucraino e sedere al tavolo delle trattative con Zelensky. (ilgazzettino.it)