Pokrosvsk, la città ucraina con i russi alle porte: "Chi parte non sa se ritroverà la propria casa"

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Fanpage.it ESTERI

L’intervista di Fanpage.it a Maria Avdeeva, esperta di sicurezza al lavoro per l’evacuazione della ‘porta del Donetsk’: “Tra i civili, nervosismo ma niente disperazione”. Chi parte non sa se al ritorno ritroverà la propria casa. La gente teme che finisca come a Bakhmut o in altri luoghi ridotti in macerie dai russi. “Ma spera che l’esercito ucraino respinga gli invasori”. (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La decisione di spostare dalle prime linee del Donbass 8mila veterani e alcune delle migliori unità ucraine per mandarli a combattere sul territorio russo sta avendo conseguenze disastrose. Mai così in basso. (il Giornale)

La città è l’hub logistico e del Donbass su cui Putin spinge l’armata ormai da mesi. Ai civili è stato dato l’ordine di evacuazione: per le vie non si vedono soldati, solo poliziotti. (Corriere TV)

Le forze russe continuano ad avanzare nella regione di Donetsk nei settori di Chasov Yar, Toretsk e soprattutto Pokrovskdove le truppe ucraine sembrano non essere in grado di tenere le linee di difesa intorno alla città, importante snodo logistico stradale e ferroviario. (Analisi Difesa)

Le forze armate russe si trovano a pochi chilometri dalla città del Donetsk, fondamentale snodo logistico utilizzato da Kiev per attaccare le prime linee nemiche e punto di rifornimento strategico del fronte orientale. (ilmessaggero.it)

Molti analisti temono che i soldati di Zelensky abbiano commesso un grave errore di calcolo: inviando truppe a Kursk, invece di rafforzare quest'area, l'esercito ha lasciato Pokrovsk esposta. Le forze armate russe si trovano a pochi chilometri dalla città del Donetsk, fondamentale snodo logistico utilizzato da Kiev per attaccare le prime linee nemiche e punto di rifornimento strategico del fronte orientale. (ilmessaggero.it)

O meglio, l'attuale fotografia sul campo diventa comprensibile solo alla luce di un possibile passo falso di Kiev. Se, infatti, l'incursione nel Kursk sembrava essere l'operazione di svolta che avrebbe ribaltato le sorti del conflitto, adesso potrebbe trasformarsi in un'arma a doppio taglio. (il Giornale)