Trump. Migranti, transizione, pace e la carta Musk: come cambia la linea di Meloni
ANSA Non inganni il basso profilo del post istituzionale di Giorgia Meloni, che poteva tornare buono anche per Kamala Harris. Se si vuole indagare l'umore dentro FdI, bisogna andare a rintracciare i profili social del responsabile organizzativo del partito, Giovanni Donzelli: "I soliti sinistri - scrive di buon mattina postando il libro su Trump dell'ex ministro Sangiuliano -, speravano di trovare negli Usa la rivincita per le sconfitte subite in Italia (Avvenire)
Ne parlano anche altri media
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto stasera un primo colloquio telefonico con il presidente-eletto degli Stati Uniti d'America, Donald J. Trump, per congratularsi della vittoria elettorale. (Tiscali Notizie)
"Per il nostro Paese credo che credo che cambi poco, gli americani sanno bene che siamo un paese amico, è un paese che ha molti valori in comune e credo che queste cose non verranno disconosciute da Trump, anzi saranno valorizzate anche perché abbiamo un ruolo, grazie anche a questo attuale governo, molto importante a livello europeo, al punto che anche cancellerie come quella britannica e quella tedesca a governo socialdemocratico in questo momento stanno guardando con grande interesse alla politica estera che sta attuando il presidente Meloni. (Il Giornale d'Italia)
Ricordo nel 2016 quando ho iniziato a seguire il viaggio di Donald Trump. Come alleato, ho riconosciuto il suo fascino oltre i confini, parlando di valori che risuonavano con coloro che credevano nella forza delle nazioni sovrane, nella cooperazione ma non nella sottomissione”. (StrettoWeb)
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto stasera un primo colloquio telefonico con il presidente eletto degli Stati Uniti d’America, Donald J. Trump, per ”congratularsi della vittoria elettorale”, rende noto Palazzo Chigi. (OglioPoNews)
«Abbiamo fatto la storia superando ostacoli che nessuno pensava possibili. Così Donald Trump ha improvvisato il discorso della vittoria dopo che la Fox l'aveva appena incoronato 47esimo presidente americano, con la conquista di tutti gli Stati in bilico: preludio di un trionfo a valanga che alla fine comprenderà anche il Senato e probabilmente la Camera, nonché il voto popolare come non accadeva dal 2004 con George W. (La Stampa)
Conservatori di tutto il mondo unitevi. Nel day after dell’onda rossa repubblicana, nei pensieri di una Meloni costretta a casa dall’influenza c’è infatti di più dell’istituzionalissima nota affidata alle agenzie per non urtare le sensibilità uscenti o, pure, del «legame strategico», delle «nazioni sorelle» e «dell’alleanza incrollabile» con cui ha condito le congratulazioni al Tycoon. (ilmessaggero.it)