Northvolt, Ue esposta per 300 milioni. E Vw svaluta la partecipazione
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La recente richiesta di protezione dalla bancarotta negli Stati Uniti (chapter 11) da parte di Northvolt, il produttore svedese di batterie, ha acceso un faro sulle difficoltà che l’Europa incontra nel costruire una catena del valore autosufficiente per la transizione energetica. Northvolt era considerata una pedina fondamentale nella corsa alla decarbonizzazione, ma ha accumulato debiti per oltre 5 miliardi e sta tentando di riorganizzarsi, a cominciare dal cambio al vertice, con le dimissioni del ceo e cofondatore Peter Carlsson. (Il Sole 24 ORE)
Su altri giornali
Su tutte c'è Volkswagen, maggiore azionista dell'azienda che è stata costretta a svalutare la sua partecipazione in un periodo già di forte crisi. La Commissione europea aveva investito quasi 300 milioni di euro nell'ambito del suo progetto di finanziamento verso la transizione ecologica che avrebbe dovuto portare l'Ue all'autosufficienza per quanto riguarda la produzione di batterie. (QuiFinanza)
L’istanza di protezione dal fallimento secondo il Chapter 11 negli USA da parte di Northvolt, azienda svedese produttrice di batterie, ha messo in evidenza le difficoltà dell’Europa nel creare una filiera autonoma per la transizione energetica (Infoinsubria)
Northvolt, la startup svedese considerata la grande speranza dell’Europa sulle batterie, ha chiesto l’amministrazione straordinaria negli Stati Uniti appellandosi al Chapter 11, la norma fallimentare che permette alle aziende – anche a quelle non americane ma attive nel paese – di concordare un piano di risanamento. (Start Magazine)
Considerata un pilastro nella strategia per la transizione ecologica e per l’autonomia strategica, Northvolt era il simbolo di un progetto che puntava a ridurre la dipendenza europea dai giganti asiatici nel settore delle batterie. (Inside Over)
Il tracollo di Northvolt, colosso svedese produttore di batterie per veicoli elettrici, ha segnato un punto di non ritorno: l'azienda era considerata una protagonista chiave nella corsa alla decarbonizzazione e all'autosufficienza tecnologica dell'Ue. (il Giornale)
Nessuno, infatti, potrà più negare il flop delle auto elettriche e di tutto quel mondo fatto di ossessioni green e talebane. Le difficoltà delle case automobilistiche è solo il punto di partenza, a cascata si sta materializzando un disastro irreversibile. (Nicola Porro)