Ciclismo, Pogacar trionfa ai Mondiali di Zurigo
Ciclismo, Pogacar trionfa ai Mondiali di Zurigo 29 settembre 2024 Dopo il Giro d'Italia e il Tour de France, storica tripletta per Tadej Pogacar: il fuoriclasse sloveno ha trionfato ai mondiali di ciclismo a Zurigo riuscendo in un'impresa che prima di lui avevano compiuto solo Eddy Merckx e Stephen Roche. Pogacar ha vinto la gara con un'azione partita da lontano, con uno scatto a circa 80 km dall'arrivo, concluso ai 51 km staccando il suo compagno di fuga Sivakov. (Il Sole 24 ORE)
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Un 29 settembre che rimarrà nella storia del ciclismo. Tadej Pogacar è campione del mondo al termine di una prova straordinaria, con uno scatto a cento chilometri dal traguardo che nessuno o quasi avrebbe considerato vincente. (InBici)
Anche perché la maglia arcobaleno è la più bella del mondo, ma se a incoronarti sono le parole della leggenda del tuo sport, allora l’impresa diventa ancora più grande. Il grande campione fiammingo sa perché lo stiamo cercando, e non vuole rinunciare a dare a Pogacar quello che è di Pogacar. (La Gazzetta dello Sport)
«Non so quale sia la parola giusta per descrivere quello che ho fatto. Mi sentivo abbastanza bene in quel momento, ma in effetti non era un piano. (TUTTOBICIWEB.it)
Volendo Coppi e Merckx, altri due che, guarda caso, il titolo iridato lo hanno vinto sulle strade svizzere. Va all’attacco a cento chilometri dalla fine, resta da solo negli ultimi cinquanta, dopo aver sbriciolato tutti: di fenomeni come lui che dalla cronaca si consegnano direttamente alla leggenda se ne sono visti pochi. (Quotidiano Sportivo)
Sì, ma un matto geniale! Soltanto Tadej Pogacar poteva pensare di attaccare da così lontano. Quando è partito, scaracollando sui pedali, a 100 chilometri dall’arrivo tutti abbiamo pensato (anche Eddy Merckx!) “ma questo è matto... (La Gazzetta dello Sport)
Devastati, strabattuti, ammirati. L’impresa insensata di Tadej Pogacar ha lasciato di stucco i testimoni più diretti e ravvicinati: i suoi avversari. Questo è un breve blob di quello che gli sconfitti di Zurigo hanno detto dopo il Mondiale vinto dallo sloveno con un attacco a 100 km dall’arrivo. (la Repubblica)