Cosa ha detto davvero la Consulta sull’autonomia e perché il referendum ora è a rischio
La Corte Costituzionale ha accolto parzialmente i ricorsi. Ma non ha definito la legge come incostituzionale. Secondo gli esperti la riforma andrebbe abbandonata. Ma con le modifiche la consultazione popolare potrebbe diventare inutile La decisione della Corte Costituzionale sull’autonomia regionale accoglie parzialmente i ricorsi delle Regioni. Ma non ne sancisce l’incostituzionalità. Ora però è a rischio il referendum (Open)
Ne parlano anche altri media
La legge Calderoli sull’autonomia differenziata è incostituzionale nei suoi due cardini: la devolvibilità alle regioni di tutte le materie previste dal Titolo V della Carta, nonché le modalità di determinazione dei Lep che escludono il Parlamento dalle decisioni in materia. (il manifesto)
In ogni caso la sentenza dovrà essere letta in tutti i dettagli, anche le virgole conteranno. Tuttavia scardina diverse modalità individuate dalla legge per applicarla. (Corriere Roma)
Una sentenza, direi, ortopedica rispetto alla riforma Calderoli e didascalica, perché indica cosa e come si può fare per rispettare la Carta. Sarà interessante leggere le motivazioni, quando saranno depositate, perché offriranno molte motivazioni e spunti sugli aspetti toccati dalla sentenza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il pallino ora è in mano alla Cassazione. Bocciata a pezzi dalla Corte costituzionale, l’autonomia differenziata – contro la quale sono state raccolte un milione e 300 mila firme affinché si tenesse un referendum per abrogarla - è in bilico: né di là né di qua, né cancellata, né pronta per essere sottoposta all’esame popolare. (la Repubblica)
All’esecutivo il compito di preparare un decreto legge ordinario che recepisca i rilievi della Consulta per poi farlo passare al vaglio del Parlamento, proprio come richiesto dalla stessa Corte. Che ha accolto parzialmente il ricorso presentato contro la legge da Puglia, Sardegna, Toscana e Campania, ma in realtà ha colpito al cuore l’impianto del provvedimento. (Corriere Roma)
I giudici n… (la Repubblica)