L’offerta di Unicredit manda in tilt il governo. Giorgetti invoca il golden power, Salvini evoca complotti
“Citando von Clausevitz il modo più sicuro per perdere la guerra è impegnarsi su due fronti, poi chissà che magari questa volta questa regola non sarà vera”. Giancarlo Giorgetti, ha così commentato l’offerta che Unicredit ha lanciato all’alba di lunedì 25 novembre spiazzando tutti. Una reazione scomposta che si riferisce al fronte tedesco di Commerzbank, sul quale la banca milanese è già impegnata, che poco prima aveva fatto anche il vicepremier Matteo Salvini sbottando: “A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai, ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altri media
L’ex governatore tesseva le lodi della stabilità del sistema bancario italiano, risultato di un percorso fatto di risanamento dei bilanci, miglioramento dell’efficienza, rafforzamento del governo societario e controlli interni. (L'HuffPost)
“A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai, ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania. Salvini se la prende con tutti ed evoca complotti. (Il Fatto Quotidiano)
Unicredit ormai di italiano ha poco e niente: è una banca straniera, a me sta a cuore che realtà come Bpm e Mps che stanno collaborando, soggetti italiani che potrebbero creare il terzo polo italiano, non vengano messe in difficoltà", dice aggiungendo: "Non vorrei che qualcuno volesse fermare l'accordo Bpm-Mps per fare un favore ad altri". (Italia Oggi)
Questa mossa, audace e strategica, segna un nuovo capitolo nella storia delle grandi fusioni e acquisizioni bancarie in Italia, puntando a creare un colosso capace di affrontare le sfide globali del mercato. (IG Group)
La politica italiana interviene a caldo sull’opa lanciata da Unicredit su Banco Bpm. A uscire per primo allo scoperto è stato il vice premier Matteo Salvini. «A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai, ero rimasto al fatto che Unicredit volesse crescere in Germania (Milano Finanza)
Quindi, a me sta cuore che, invece, realtà come Bpm e Mps che stanno collaborando e sono soggetti italiani che potrebbero creare un terzo polo italiano non vengano messe in difficoltà. (la Repubblica)