È morto Vincenzo Santoro, fondatore della storica Pasticceria Martesana di Milano
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“Per reggere, ci vuole una buona dose di innovazione. Noi facciamo della ricerca e sviluppo il nostro mantra. Quest’anno, per esempio, ho realizzato un panettone senza lattosio”. Parola di Vincenzo Santoro, in una intervista a Ristorazione Modena, fondatore della storica Pasticceria Martesana di Milano. “Innovare sempre” è stato il mantra del celebre pasticciere che si è spento all’improvviso per malore a 72 anni. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altre testate
Fondatore della storica Pasticceria Martesana di Milano, ha costruito un regno fatto di lievitati eccellenti e dolci senza tempo, lasciando un'impronta indelebile nella storia culinaria del nostro Paese. (Italia a Tavola)
È mancato improvvisamente per un malore Vincenzo Santoro, maestro pasticcere a Milano, da sempre ai vertici dell'Alta Pasticceria internazionale. Fondatore della Pasticceria Martesana, aveva 72 anni, la notizia della morte è stata data dalla famiglia. (la Repubblica)
Lutto nel mondo della pasticceria italiana per la scomparsa di un maestro. Vincenzo Santoro è venuto a mancare nella notte dell’11 dicembre 2024, colto da un malore improvviso all’età di 72 anni. (CiboToday)
Pochi giorni fa, instancabile e appassionato, aveva raccontato online una delle sue creazioni più famose, il Panetun de L’Enzo, un signature della Martesana. Da sempre ai vertici dell’Alta Pasticceria internazionale, pugliese all’anagrafe, milanese d’adozione, Santoro aveva iniziato a mettere le mani in pasta a soli 9 anni come garzone in una panetteria della sua Orta Nova, nel Foggiano. (IL GIORNO)
E' morto a causa di un improvviso malore il maestro pasticcere Vincenzo Santoro, fondatore di Pasticceria Martesana con cui diventò un punto di riferimento per l'eccellenza dolciaria in Lombardia e in tutta Italia. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
È mancato nella notte il maestro pasticcere per un malore improvviso: aveva 72 anni. Originario della Puglia, era arrivato a Milano a 14 anni e faceva il garzone di bottega. (Corriere della Sera)