Mark Rutte lancia un appello: “Dobbiamo adottare una mentalità di guerra”
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Mark Rutte, il neoeletto segretario generale della NATO, ha esordito con parole cariche di urgenza e determinazione, lanciando un messaggio che delinea un cambiamento strategico e culturale per l’Alleanza Atlantica. Dopo anni di esperienza politica come primo ministro dei Paesi Bassi, Rutte si affaccia al suo nuovo incarico con un monito che non lascia spazio a equivoci: “Dobbiamo adottare una mentalità di guerra”, ha dichiarato, segnalando la necessità di una risposta pronta e coordinata di fronte a minacce sempre più vicine ai confini della NATO. (Ultima Voce)
Ne parlano anche altre testate
“ Non siamo pronti per quello che sta arrivando, tra 4-5 anni ”. Così si è espresso nella giornata di ieri il Segretario generale della Nato Mark Rutte, poche ore prima del nuovo massiccio attacco lanciato dai russi – 93 missili e 200 droni - contro le infrastrutture energetiche dell’Ucraina. (il Giornale)
"La Russia si prepara per un confronto a lungo termine, con l'Ucraina e anche con noi. La Russia è una minaccia per la Nato. Vladimir Putin si prepara ad un confronto a lungo termine non solo con l'Ucraina e i paesi del Patto Atlantico devono accelerare. (Adnkronos)
Nella Nato è ripresa con più convinzione la discussione sulle spese nazionali per la difesa. Come abbiamo scritto nel commento pubblicato oggi sul Corriere, alcuni Paesi spingono per portare il contributo al 3% del prodotto interno lordo. (Corriere della Sera)
I paesi della Nato stanno discutendo di spendere almeno il 3% del Pil nella difesa. Tra i membri messi peggio di tutti c’è l’Italia (1,49%). Tutti i dettagli. C’è già un effetto Trump sulla spesa per la difesa della Nato? (Start Magazine)
L’appuntamento chiave sarà a giugno 2025, all’Aia nei Paesi Bassi, in quello che sarà il primo vertice Nato dell’era Trump-Rutte. La Nato non ha ancora fornito indicazioni ufficiali, ma i Paesi europei dell’Alleanza stanno già negoziando per aumentare la spesa per la difesa, puntando alla soglia del 3% del Pil. (Il Fatto Quotidiano)
Dobbiamo spendere di più – molto di più – per le armi, perché presto ne avremo bisogno e non si è mai abbastanza preparati. E non importa se useremo i soldi destinati alle pensioni o alla salute. Qui in gioco c’è la nostra sopravvivenza. (LA NOTIZIA)