Vent’anni dopo il super-tsunami il dolore di Asia e Africa non passa
Teizo Terasaka e la moglie Keico seduti su ciò che resta della loro casa a Rikuzentakata nella prefettura giapponese di Iwate - Ansa Vent’anni fa, alle 7.58 ora locale del 26 dicembre 2004, una scossa di terremoto sottomarino di magnitudine 9.1 sollevava di una quarantina di metri il fondale davanti alla costa occidentale della grande isola indonesiana di Sumatra scatenando dopo pochi minuti uno tsunami di rara potenza e, soprattutto di enorme ampiezza. (Avvenire)
Su altri media
Il 25% delle vittime sono bambini. Almeno 230 mila le vittime stimate nei paesi del Sud-Est asiatico, ma anche in India e le onde arrivarono fino alla costa dell'Africa. (Vanity Fair Italia)
“Montagne di cadaveri come effetto di bombe atomiche, scene che evocavano l’olocausto. Fu di una potenza inaudita la scossa sismica del 26 dicembre 2004. Il numero delle vittime dello tsunami saliva di minuto in minuto, impossibile tenere il conto ma avevamo un compito: dare un’identità a quei corpi”: è il racconto all’Ansa di Carlo Maria Oddo, medico legale dell’Arma dei Carabinieri, oggi generale di Brigata, inviato a Phuket per identificare le vittime italiane. (MeteoWeb)
Il , un terremoto di magnitudo 9,1 colpì le acque al largo di Sumatra, scatenando uno tsunami devastante che colpì le coste di diversi paesi dell’Oceano Indiano. Le immagini di distruzione e morte rimasero impresse nella memoria collettiva, con un numero di vittime che si stima possa aver superato le 300.000 unità. (Notizie.it )
ISOLE SURIN (THAILANDIA). È la mattina di Santo Stefano del 2004 e si prepara una nuova giornata di lavoro e di vacanza nei paradisi tropicali dell’oceano Indiano. (La Stampa)
In base alle prime informazioni, la scossa è stata avvertita lievemente dalla popolazione, in particolar modo nella zona epicentrale, ma senza causare alcun danno. (Meteo Italia)
Venti anni fa lo tsunami in Indonesia, la più grave catastrofe naturale dell’ultimo secolo con 230.000 morti. (Rai Storia)