Virus sinciziale, Aifa accelera iter per gratuità. Schillaci: in fascia A prima della stagione epidemica

Virus invernali Aifa Virus sinciziale, Aifa accelera iter per gratuità. Schillaci: in fascia A prima della stagione epidemica L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) sta accelerando l'iter per rendere gratuito il farmaco Niservimab, destinato alla prevenzione del virus respiratorio sinciziale nei neonati e bambini fino a due anni. Il Ministro della Salute mira a garantirne l'accesso prima della stagione epidemica. (Farmacista33)

Ne parlano anche altri media

CAMPOBASSO – Dalla vaccinazione gratuita per la bronchiolite ai bambini alla iniquità dei criteri su cui si basano i Piani di rientro dal disavanzo sanitario. (Molise Network)

Ha creato stupore in gran parte del Paese la notizia diffusa ieri dagli organi di informazione riguardante la decisione dell’AIFA di inserire il Nirsevimab, anticorpo monoclonale per la prevenzione dell’infezione da virus respiratorio sinciziale, tra i farmaci di classe C e quindi non erogabile da parte delle regioni in piano di rientro dal debito in sanità. (Primonumero)

Mentre inizia il periodo a rischio i pediatri sollecitano una campagna di prevenzione con un nuovo farmaco che assicura copertura per sei mesi dell’epidemia (Corriere della Sera)

Nel 75% dei casi è responsabile il virus respiratorio sinciziale (Vrs), ma la malattia può derivare anche da metapneumovirus, coronavirus, rinovirus, adenovirus, virus influenzali e parainfluenzali. A differenza di altri agenti patogeni, il Vrs non conferisce immunità duratura, dunque lo stesso soggetto può infettarsi più di una volta nel corso della vita. (Corriere della Sera)

L’obiettivo è fissato e dopo le rassicurazioni dell’azienda si conta di raggiungerlo. Il 28 ottobre dovreb… (La Repubblica Firenze.it)

Sta per partire la campagna vaccinale contro le infezioni respiratorie (influenza e Covid) e cresce la preoccupazione per il virus respiratorio sinciziale (Vrs), che causa circa il 70 per cento delle bronchioliti nei neonati, per i quali rappresenta un rischio serio di ospedalizzazione e di gravi conseguenze, fino alla morte. (Avvenire)