«Benjamin Netanyahu non parli di antisemitismo e vada in galera»
Lo scrittore Gavron e lo storico Morris: troppo comodo per lui respingere così il mandato di arresto dell'Aia Benjamin Netanyah non dovrebbe parlare di antisemitismo a proposito del mandato d’arresto dell’Aia. Dovrebbe andare in carcere. Anche perché su di lui pende un’accusa di corruzione. Sono le opinioni dello scrittore Assaf Gavron e dello storico Benny Morris, entrambi di nazionalità israeliana, lo dicono in due diverse interviste a Repubblica e a La Stampa (Open)
La notizia riportata su altri media
Per l’Ucraina come sugli altri fronti aperti, in particolare quello doppio del Medio Oriente. Rivendica il ruolo centrale dell’Italia, da paese presidente del G7, nello scacchiere internazionale che, solo unito, può portare la pace in Medio Oriente e in Ucraina: «Anche Zelensky — ricorda Antonio Tajani, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia — ha detto che quello che arriva deve essere l’anno della fine del conflitto. (Corriere Roma)
Di Roberto Brunelli ROMA sì, Londra no, Pechino forse: è quantomai erratica la mappa degli ipotetici spostamenti che si apre a Benjamin Netanyahu e al suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant dopo i mandati d’arresto emessi dalla Corte penale internazionale per "crimini di guerra e contro l’umanità". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Sul mandato d'arresto spiccato dalla Corte penale internazionale sul premier israeliano Benjamin Netanyahu "le opinioni di Salvini sono legittime ma parla in quanto capo di partito. (Adnkronos)
La decisione costituisce un sostegno fondamentale alla causa del Sudafrica e di diversi paesi partner davanti alla Corte internazionale di giustizia, che sta invece indagando sugli atti di genocidio commessi da Israele. (Contropiano)
E noi, sentendoci e consultandoci, abbiamo detto chiaramente che rispettiamo la Corte ma studieremo bene le motivazioni, perché le opinioni politiche non devono prevalere sul diritto. (La Provincia di Cremona e Crema)
La sentenza della Corte dell'Aja non è antisemita, è vincolante va rispettata. L'alto rappresentante per la politica estera europea Borrell striglia i Paesi membri dell'Unione europea dopo le divisioni sul mandato d'arresto internazionale contro Netanyahu e l'ex ministro della Difesa israeliano Gallant. (RaiNews)