Medici di famiglia verso la riforma: addio agli studi privati (almeno in parte)

Medici di famiglia verso la riforma: addio agli studi privati (almeno in parte)
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Nurse Times SALUTE

I nuovi medici di famiglia saranno assunti direttamente dal Servizio sanitario nazionale per lavorare sul territorio a cui saranno assegnati dai distretti. Prioritariamente alle oltre 1.400 case di comunità che apriranno in tutta Italia entro metà del prossimo anno grazie ai fondi del Pnrr. I giovani dottori che, dopo la nuova specializzazione universitaria in Cure primarie, decideranno di diventare medici di famiglia non saranno più liberi professionisti che siglano una convenzione con il Ssn per tenere aperti i loro ambulatori alcune ore al giorno, gestendo in modo autonomo un determinato numero di pazienti (1.500 al massimo, che con le deroghe arrivano in media a 1.800), ma saranno veri e propri dipendenti, assunti con orari e contratti nazionali. (Nurse Times)

La notizia riportata su altri giornali

I giovani dottori che decideranno dopo la nuova specializzazione universitaria in cure primarie di diventare medici di famiglia non saranno più infatti come oggi dei “liberi professionisti” che siglano una convenzione... (NT+ Enti Locali & Edilizia)

07 GEN di Carlo Cantamessa- Gentile Direttore,da una conversazione con un collega medico molto impegnato nella professione, emergono queste considerazioni. Quando si prospetta la dipendenza dei medici di medicina generale (MMG) si semplificano problemi complessi e si distoglie l'attenzione. (Quotidiano Sanità)

Una novità che dovrebbe interessare i nuovi medici di famiglia mentre chi resta in libera professione negli studi - oggi contiamo circa 40 mila medici di base in Italia - dovrà mettere a disposizione un numero minimo di ore per la Sanità territoriale tra le 14 e le 16 a settimana. (Corriere della Sera)

Medici di famiglia, vecchio studio addio: i nuovi assunti dentro le Case di comunità

Ecco le principali novità. Dovrebbero lavorare nelle nuove Case della comunità, e non più in studi privati. (Fanpage.it)

08 GEN “Migliaia di località resteranno senza medico, a rischio i pazienti più anziani” denuncia la Federazione medici territoriali e lancia un appello all’Anci: “1420 case di comunità a fronte di oltre 8mila comuni in zone montane e rurali. (Quotidiano Sanità)

I giovani dottori che decideranno dopo la nuova specializzazione universitaria in cure primarie di diventare medici di famiglia non saranno più infatti come oggi dei “liberi professionisti” che siglano una convenzione con il Ssn in base alla quale tenere aperti i loro ambulatori per alcune ore al giorno gestendo un determinato numero di pazienti (1500 al massimo che con le deroghe arrivano in media a 1800) in modo autonomo e spesso troppo isolato, ma saranno dei veri e propri dipendenti assunti con orari e contratti nazionali. (Il Sole 24 ORE)