Hezbollah rivendica l'attacco alla casa di Netanyahu: ci saranno ancora «notti e giorni» per riprovarci

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Gazzetta del Sud ESTERI

Un movimento senza più capi, e con le milizie decimate dalla potenza di fuoco dei raid israeliani, continua a ostentare forza e capacità di resistenza. Così Hezbollah ha rivendicato l’attacco con un drone di sabato scorso sulla residenza privata di Benyamin Netanyahu a Cesarea, che effettivamente ha raggiunto l’edificio provocando danni, come è emerso dalle immagini pubblicate dai media israeliani. (Gazzetta del Sud)

Se ne è parlato anche su altre testate

Gli Stati Uniti, intanto, hanno annunciato una proposta di cessate il fuoco tra Tel Aviv e i miliziani filo-iran che prevederebbe un maggior potere della missione Unifil. Continua lo scambio di colpi tra Israele ed Hezbollah (il Giornale)

Fortunatamente, quella notte lui dormiva altrove. Dopo anni di minacce, guerre e scontri con Hezbollah in Libano, che hanno devastato Beirut, trattative fallimentari accompagnate da tempeste di parole, e l’uccisione del leader di Hamas, arriva un piccolo drone diretto verso la casa del povero Benjamin. (Avanti Online)

– "Operazione Cesarea": questo il nome in codice dell’attacco sferrato sabato dagli Hezbollah contro Benjamin Netanyahu. Hanno utilizzato un drone che dopo un volo di 80 chilometri ha colpito (senza frantumarla) la finestra blindata della stanza da letto nella villa del premier, in quel momento deserta. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

&Eg… (L'HuffPost)

Era stato Muhammad Afif, responsabile delle nucleo militare sciita libanese, lo stesso che oggi si rifà sentire contro Bibi, ad aver rivendicato l'attacco alla dimora del Presidente (Secolo d'Italia)

L'aviazione israeliana ha preso di mira gli uffici della Al-Qard al-Hassan, soggetta alle sanzioni americane, a Tiro e Nabatiyeh, nel sud del Libano, provocando, secondo l'agenzia di stampa libanese Ani, "danni immensi" (AGI - Agenzia Italia)