Elezioni Regno Unito, perché Nigel Farage deciderà tutto (anche questa volta)

Come fa Nigel Farage, dopo tutti questi tempestosi anni, numerosi fallimenti e un curriculum macchiato di accuse di ogni sorta, ancora ad attrarre il 20% dei britannici, per lo meno nelle intenzioni di voto del prossimo 4 luglio? Le ragioni sono numerose, e ci arriveremo. Di certo, il leader della nuova formazione Reform Uk deciderà ancora una volta il destino di queste elezioni. Perché… (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Quel Corbyn poi allontanato definitivamente dal partito per le accuse di antisemitismo proprio da Keir Starmer, che alla vigilia del voto punta a ottenere una vittoria storica sul leader conservatore e attuale primo ministro britannico Rishi Sunak. (L'HuffPost)

Per le elezioni del Parlamento, la legge elettorale britannica prevede l’applicazione di un sistema uninominale secco in 650 collegi uninominali. Il 4 luglio 2024 si vota nel Regno Unito per il rinnovo del Parlamento, con sei mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza prevista per la fine dell'anno. (Corriere della Sera)

Il sistema maggioritario secco inglese alla prova del terzo incomodo, sì perchè tra i Laburisti con il vento in poppa e i Conservatori in piena crisi si incunea un terzo candidato: Nigel Farage che ha tentato, e fallito, l'inresso nel Parlamento britannico per ben sette volte. (ilmessaggero.it)

Elezioni Regno Unito, la “polemica del venerdì” dei Tories contro Starmer: “Lavativo, non merita di essere premier”

Difficile credere che l’ultimo dibattito televisivo della scorsa settimana tra il leader dei Conservatori, Rishi Sunak, e quello dei Laburisti, Keir Starmer, per quanto più combattuto dei precedenti, possa aver mutato l'esito di fondo delle elezioni inglesi del prossimo 4 luglio. (L'HuffPost)

Roma, 1 lug. Approvata nel 2016 e divenuta realtà nel 2020, l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea ha polarizzato l'opinione pubblica nel Paese e ha lasciato ferite che faticano a rimarginarsi. (il Dolomiti)

Un segno della disperazione del partito conservatore sulle elezioni del 4 luglio è l’ultimo attacco lanciato contro il leader laburista Keir Starmer, accusato di non prendere seriamente il lavoro di primo ministro perché ha dichiarato che, se conquisterà Downing Street come predicono tutti i sondaggi, spera di “smettere di lavorare il venerdì pomeriggio alle ore 18” per dedicarsi alla moglie e ai… (la Repubblica)