"App" va a singhiozzo, in tribunale si torna agli atti cartacei
Anche il tribunale di Macerata, come tanti altri in Italia, alle prese con i capricci di App (applicativo per il processo penale). Dal 2 gennaio, dopo una fase sperimentale, l’applicativo ministeriale per la gestione del processo penale telematico è diventato obbligatorio per il deposito di atti specifici da parte di giudici e magistrati. Ma già dall’altro giorno sono cominciati i problemi e delle udienze sono state rinviate. (il Resto del Carlino)
Su altre testate
È quanto è stato già pagato per la realizzazione della famosa App. E si tratta soltanto del primo lotto. (Il Fatto Quotidiano)
E che la situazione sia comunque critica è testimoniato anche dall’incontro svoltosi ieri a Palazzo Chigi dove a margine del confronto sulla separazione delle carriere si è affrontato anche il nodo del penale telematico. (Il Sole 24 ORE)
Si è scatenata una curiosa tempesta mediatico-giudiziaria attorno a un tema un po’ laterale ma certamente non trascurabile: nel pieno del primo, decisivo passaggio sulla separazione delle carriere, una parte della magistratura ha innescato un allarme sui presunti ( e almeno in parte inesistenti) balbettii di “App”, la piattaforma per il deposito digitale degli atti nei procedimenti penali, che da Capodanno è strumento obbligatorio per un nuovo ulteriore slot di documenti. (Il Dubbio)
Il passaggio al processo telematico si è dimostrato problematico anche per il Tribunale di Aosta, tanto che il presidente facente funzioni Giuseppe Colazingari ha stabilito di consentire il ritorno agli atti cartacei in caso di problemi. (Aosta Oggi)
A valle del moltiplicarsi delle segnalazioni di criticità dopo l’entrata in vigore dell’obbligo di deposito digitale degli atti nell’udienza preliminare e in dibattimento, dopo la sequenza di provvedimenti di sospensione da parte di numerosi presidenti di tribunale tutti nella direzione del ripristino della possibilità analogica, arriva una nota del ministero che prende atto delle difficoltà e prova a delineare possibili, seppure ancora interlocutorie, soluzioni. (Il Sole 24 ORE)
LECCE – Pensata come acceleratore della burocrazia giuridica, l’App resa obbligatoria per Legge si trasforma paradossalmente in un freno nelle aule del tribunale di Lecce. (TeleRama News)