Arcangelo Correra morto a Napoli, il giudice: «L’indagato mente sulla pistola»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Non gli crede il gip Maria Gabriella Iagulli, a proposto del nodo principale di questa storia: il ritrovamento della pistola che ha ucciso il 18enne Arcangelo Correra. Dieci pagine per arrestare Renato Caiafa, il 19enne arrestato nel corso delle indagini per il delitto consumato sabato mattina, nel corso di una ordinanza in cui viene smontata la tesi da parte dell’indagato a proposito del modo in cui è spuntata l’arma nel gruppetto di amici di piazzetta Sedil Capuano. (ilmattino.it)
Ne parlano anche altri giornali
Dal gioco alla sfida, dalla vita alla morte. Ce l’ha in mano il più grande del gruppo, si chiama Renato Caiafa, che ha davanti a sé l’amico di sempre, parlamo del 18enne Arcangelo Correra. (ilmattino.it)
A uccidere Arcangelo Correra alle 5 del mattino di sabato in via dei Tribunali, angolo piazzetta Sedil Capuano, è stato un colpo esploso accidentalmente da una pistola clandestina con la matricola abrasa. (Corriere della Sera)
Anzi, è «del tutto inverosimile», perché «solo chi ne avesse conosciuto il posizionamento preciso dell'arma avrebbe potuto vederla", scrive la gip Maria Gabriella Iagulli nell'ordinanza che ha disposto il carcere per Renato Caiafa, il 19enne che avrebbe fatto partire "per sbaglio" il colpo di pistola che all'alba dello scorso 9 nov… (La Repubblica)
Lo ha rivelato nell’interrogatorio di garanzia il cugino 19enne Renato Caiafa, che resta in carcere per decisione del gip. Al giovane napoletano – fratello di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso dalla polizia il 4 ottobre 2020 durante una rapina – vengono contestati il porto, la detenzione e la ricettazione dell'arma che la notte tra venerdì e sabato scorsi ha ferito a morte Correra, poi deceduto in ospedale all’Ospedale Vecchio Pellegrini. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Arcangelo Correra, il 18enne morto a Napoli lo scorso 9 novembre per un colpo di pistola partito dall'amico Renato Caiafa, «lo sfidava a sparare, mostrando il petto... È il contenuto dell'ordinanza con la quale il gip di Napoli ha disposto il carcere per Caiafa. (ilgazzettino.it)
Devono essere state queste, secondo la ricostruzione degli inquirenti, le parole rivolte da Arcangelo Correra al suo amico (e cugino) Renato Caiafa, che brandiva la pistola che poi lo ha ucciso. «Arcangelo lo sfidava a sparare, mostrando il petto. (leggo.it)