I sogni a colori della Belle époque al Museo delle dogane
Poco sopra abbiamo definito quello delle dogane “un piccolo museo”, ma «proprio piccolo non è: i visitatori sono tra otto e diecimila l’anno, molti se teniamo conto che è aperto pochi mesi l’anno e raggiungibile solo in battello» spiega Campione.
Domani, con la ripresa del servizio turistico di navigazione, il piccolo museo alle Cantine di Gandria riaprirà al pubblico con i manifesti turistici di fine Ottocento e inizio Novecento conservati dalla Biblioteca nazionale (info: *www. (laRegione)
Ne parlano anche altre testate
L’americana Aleah Chapin, già vincitrice del BP Portrait Award, celebra nelle sue tele il corpo umano nelle forme più estreme di plasticità, con sfumature lunari color ghiaccio. Lee Price, invece, ha reinventato in chiave psicanalitica la vecchia tecnica del camouflage, per mettere a fuoco il rapporto fra essere umano e cibo. (Il Messaggero)
Un nuovo appuntamento con l'Arte, a Santa Teresa dei Maschi, chiesa del 1600, un tesoro da scoprire grazie a Bibart. Comunicato stampa. Riapre a Bari Vecchia la galleria d’arte di Santa Teresa dei Maschi (Str. (Artribune)
Da metà luglio, San Benedetto conoscerà anche l’arte di Giuseppe Veneziano con la rassegna intitolata X-Large – Raffaello on the road. L’estate 2020, per San Benedetto del Tronto, sarà anche quella del ritorno della cracking art. (il Resto del Carlino)
Questi gli indirizzi web a cui scrivere per prenotare la visita guidata e richiedere informazioni:. ENRICO ASTUNI [email protected]. CAR DRDE [email protected]. Diamo però uno sguardo anche alle mostre attualmente in programma presso gli spazi coinvolti:. (Collezione da Tiffany)
L’ingresso sarà contingentato in base alle prescrizioni di contenzione COVID-19 attualmente in vigore per assicurare alle persone una visita in piena sicurezza. Fino all’8 agosto, la mostra sarà visitabile tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 o su appuntamento. (LatinaToday)
Piuttosto ho sfruttato questo periodo per mettermi al pari con letture arretrate, per riorganizzare il lavoro con CampoBase e per fare ricerca curatoriale. Durante il lockdown abbiamo raggiunto online la curatrice indipendente Irene Angenica (Catania, 1991) per avere una prospettiva sull’impatto che la pandemia ha avuto su chi lavora nell’arte. (ArtsLife)