Riccardo Scamarcio: “A scuola ero irrequieto, ma ho trasformato quell’energia in disciplina”
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Il celebre attore di fama internazionale, produttore e sceneggiatore Riccardo Scamarcio è stato ospite della prossima puntata di Hot Ones Italia, il programma condotto da Alessandro Cattelan in esclusiva su RaiPlay. Durante l’intervista, tra una salsa piccante e l’altra, l’attore ha raccontato aneddoti della sua carriera e ha parlato del suo passato scolastico. “A scuola ero un ragazzino irrequieto, non ce la facevo a stare fermo 5 ore al banco”, ha confessato Scamarcio. (Tecnica della Scuola)
La notizia riportata su altri giornali
«È un uomo mite, un gattino che vorrebbe essere un leone». Luca insegna storia e filosofia in un liceo perché l’agognata carriera universitaria si è arenata prima di iniziare, non ha neanche finito la tesi di dottorato. (Corriere della Sera)
Dietro Muori di lei di Stefano Sardo c' il tema del coraggio, il tema del desiderio e il tema del cambiamento. Appena desideriamo, infatti, deragliamo", ci dice il regista, presentando il film. (Movieplayer)
Un triangolo inatteso durante il lockdown una commedia romantica che diventa un noir pieno di colpi di scena Muori di lei arriva in sala dal 20 marzo. (ComingSoon.it)
Luca è costretto a casa, e le sue giornate trascorrono, quasi in una realtà parallela, a osservare dalla finestra la nuova vicina, la bella Amanda (Mariela Garriga), con la quale si intrattiene a parlare e a bere vino. (Vanity Fair Italia)
ROMA – In Muori di lei di Stefano Sardo, thriller e triangolo amoroso ai tempi del lockdown (in sala il 20 con Medusa), Riccardo Scamarcio è un docente diviso tra la moglie, medico eroe della pandemia e la sensuale e misteriosa vicina di casa: «È schiacciato dal senso di fallimento, il padre è morto salvando dei bimbi da un incendio, lui si sente inadeguato. (la Repubblica)
Istintivo, irruente, sempre in lotta con un profilo macho che tende a prevalere su tutto e che forse non gli assomiglia più di tanto, Riccardo Scamarcio sta imparando a usare le parole con cura, perché… (La Stampa)