L’Argentina di Milei: un laboratorio dell’estrema destra globale

Min lettura Il primo luglio, a Buenos Aires, l’invito a manifestare per difendere i siti dedicati alla memoria della dittatura argentina, dopo la notizia di 700 nuovi licenziamenti tra i lavoratori della Segreteria per i Diritti Umani. Il 2 luglio, di nuovo tutti in piazza per chiedere la liberazione delle cinque persone che sono ancora detenute dalla mobilitazione del 12 giugno contro la “Legge delle basi e dei punti di partenza per la libertà degli argentini”, la cosiddetta Ley Bases. (Valigia Blu)

La notizia riportata su altri giornali

Ne parliamo con Belén Sotelo, politologa e docente: "Milei ha un discorso che alimenta la violenza". (Fanpage.it)

Perché anche l’Economist pizzica Milei L’Economist ha invitato il presidente argentino Milei a moderare i toni della sua incessante polemica per favorire una stabilizzazione economica, ma senza successo. (Start Magazine)

Come vedono Javier Milei in Argentina e nel mondo dopo 6 mesi di Governo

Aspettiamoci presto altri commenti di questo tenore, dato che Milei sta per tagliare la tassazione e per farlo deve ridimensionare la funzione pubblica. E così su Il Fatto si parla di «macelleria sociale», mentre su Il Manifesto leggiamo «come i nuovi desaparecidos siano rappresentati oggi dai lavoratori licenziati». (il Giornale)

Vediamo: Milei ha vinto le elezioni, promettendo di distruggere l’inflazione. (L'Opinione delle Libertà)