"Paesi sicuri Ue già nel 2025", la Ue sblocca i Cpr in Albania
La Ue accelera sui «Paesi sicuri» con una lista certificata dall’Europa e così potrebbe sbloccare il protocollo sull’Albania prima del pronunciamento della Cassazione e della Corte di Giustizia Ue. L’annuncio della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen arriva in mattinata. Nella lettera di aggiornamento sulle politiche migratorie indirizzata ai capi di Stato o di governo in vista del Consiglio europeo la presidente Ue sottolinea di aver chiesto all’Agenzia dell’Ue per l’asilo di «accelerare la sua analisi dei Paesi terzi specifici che potrebbero potenzialmente essere designati come Paesi di origine sicuri e Paesi terzi sicuri, al fine di redigere elenchi Ue». (il Giornale)
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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando alla Camera in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre, non ha risparmiato attacchi ai giudici in materia di migrazioni, soprattutto sui centri in Albania. (Fanpage.it)
"Lei si è ritrovata dopo tutte le promesse clamorose a votare con il centrosinistra in Europa per votare la Commissione von der Leyen 2, molto diversa da quella che noi abbiamo fatto... (Virgilio)
Ha rivendicato la funzionalità di quanto realizzato in Albania: «Il punto centrale dei centri in Albania è la deterrenza, se chi sbarca in Italia e l’unico obiettivo è quello di restare in Europa, andare fuori dai confini cambia tutto. (ilmessaggero.it)
"Quello che non capisco della posizione della sinistra, a vari livelli, è: ma se il progetto lo considerate così inutile, se il progetto è così ridicolo, perché tutta questa energia per fare di tutto per bloccarlo? Non sarà, invece, che l'energia si mette in campo, nel tentativo di bloccarlo, proprio perché si capisce che il progetto potrebbe avere un'efficacia straordinaria e, per quelli che hanno sostenuto la tesi che invece noi dobbiamo accogliere tutti, il progetto è preoccupante? Perché io la penso così" così la premier Meloni nella replica alla Camera sulle sue comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Europeo (Corriere TV)
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni parlando della questione migranti in aula alla Camera in vista del Consiglio europeo. "L'Italia ha avuto un ruolo decisivo nell'Unione europea per cercare nuove soluzioni al problema migratorio: consideriamo improcrastinabile una revisione della direttiva sui rimpatri e una accelerazione della revisione del concetto di paese terzo sicuro", "anche al fine di fare definitiva chiarezza su un argomento recente oggetto di sentenze italiane dal sapore ideologico che, se fossero sposati dalla Corte di giustizia Ue, rischierebbero di compromettere i rimpatri da tutti gli Stati membri: una prospettiva preoccupante e inaccettabile che occorre prevenire". (ilmessaggero.it)
“Consideriamo improcrastinabile una revisione della direttiva sui rimpatri e del concetto di paese sicuro così come consideriamo importante anticipare il più possibile quanto previsto dal nuovo Patto di immigrazione e asilo anche al fine di fare definitiva chiarezza su un argomento che è stato oggetto di recenti provvedimenti giudiziari dal sapore ideologico che se fossero confermati nella loro filosofia di fondo dalla Corte di giustizia Ue rischierebbero di compromettere almeno fino all’entrata in vigore delle nuove regole Ue, nel 2026, le politiche di rimpatrio di tutti gli stati membri, una prospettiva preoccupante e inaccettabile che occorre prevenire con determinazione”. (Il Fatto Quotidiano)