Pompei, il Dna riscrive la storia delle vittime. Stretti negli ultimi abbracci non c’erano i familiari, ma degli sconosciuti
Nulla è come sembra a Pompei. L’antico abitante trovato con un vistoso bracciale d’oro al polso e un bimbo in braccio, per esempio, non è come si è sempre raccontato la mamma che fugge con il suo bambino. Gli altri due individui rimasti rannicchiati accanto a loro non sono il padre e un altro fratello. Né i due corpi abbracciati nella casa del criptoportico appartengono a due sorelle, come si era… (la Repubblica)
Su altre fonti
L’analisi genetica sui resti fossilizzati rivela, infatti, un quadro completamente diverso rispetto a quanto ipotizzato finora. Le ricostruzioni tradizionali si scontrano con i nuovi dati genetici, che svelano invece un mosaico più complesso di relazioni familiari e di provenienza geografica degli abitanti di Pompei. (Arte Magazine)
Una società multietnica e diversa: Pompei non è quella che ci aspettavamo, parola di Harvard. La rivista Current Biology pubblica i risultati di uno studio condotto dall’università americana, in collaborazione con quella di Firenze, sui calchi di gesso di Pompei, e guarda sotto una nuova prospettiva i reperti archeologici, riscrivendo la storia di alcuni calchi grazie al Dna estratto per la prima volta da alcuni degli abitanti di Pompei, sepolti dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d. (Corriere della Sera)
Lo studio sui resti ossei pubblicato in una ricerca internazionale guidata dall'Università di Firenze, dall'Università di Harvard, dal Max Planck Institute di Lipsia. (AGI - Agenzia Italia)
Nel 79 d.C., l’eruzione del Vesuvio seppellì Pompei e i suoi abitanti, conservando i loro corpi sotto un deposito di lapilli e cenere. (Artribune)
Una scoperta fatta a Pompei può cambiare per sempre la nostra conoscenza sulla città sepolta dal Vesuvio: l’analisi del DNA dei resti dei suoi abitanti ha infatti consentito di smentire decenni di ipotesi sui loro rapporti. (Finestre sull'Arte)
Il programma degli incontri include: Sabato 9 novembre: Alessandra Modi del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze terrà una conferenza dal titolo “Dai fossili alle molecole: il racconto della storia naturale dell’uomo attraverso il DNA antico”, esplorando le modalità attraverso cui il DNA antico racconta la nostra storia evolutiva. (LA NAZIONE)