Trump sfotte Kamala e va a lavorare da McDonald's ▷ "Ora ho lavorato qui 15 minuti più di lei"

Donald Trump serve un’altra provocazione a Kamala Harris. La storia è questa: la candidata democratica ha affermato di aver lavorato al McDonald’s, la famosa catena fast food, quando lei era ancora al college. Al tycoon però questo fatto non risulta veritiero. E così si dirige direttamente al McDonald di Feasterville-Trevose, in Pennsylvania, per provocare la sfidante. Lo fa chiedendo al proprietario del ristorante un favore: “Se non ti dispiace, vorrei lavorare al banco delle patatine fritte (Radio Radio)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Una mezzoretta di scatti in un fast food chiuso, seguaci selezionati a priori come finti clienti e sacchetti riempiti con ciò che c’era. Spiegata bene dal conduttore e comico Stephen Colbert: «Nessuna sorpresa: l’uomo che non ha mai avuto un vero lavoro in vita sua non ha effettivamente lavorato da McDonald’s». (Gambero Rosso)

L'evento privato Una campagna elettorale sopra le righe, quella per la presidente degli Stati Uniti, con Donald Trump che prova a sbugiardare Kamala Harris servendo patatine. (Virgilio Notizie)

Ma Donald Trump, la cui passione per MacDonald’s è ampiamente documentata (il suo menu preferito consiste in due Big Mac e due Filet-O-Fish, due panini di carne e due di pesce) sostiene che la storia di Harris non è assolutamente vera. (Corriere della Sera)

Trump serve patatine al McDonald’s e “sfotte” Kamala Harris: “Ho lavorato più di lei” (video)

Al di qua dell’Oceano Atlantico se ne parla sottolineandone prima la surrealità e dopo il significato politico; ma nella terra a stelle e strisce le reazioni sono molto più forti. Qualche patatina fritta, e poi via di conferenza stampa dalla finestrella del drive-thru: l'esperienza di Donald Trump al McDonald's sta facendo discutere. (Dissapore)

Donald Trump e la campagna elettorale al fast food (La Stampa)

Il video al McDonald's della Pennsylvania in cui Trump lavora assieme ai dipendenti è diventato virale in rete e sui giornali americani. Il tycoon non ha risparmiato anche battute sulla sua (Secolo d'Italia)