Costa-Kallas a Kiev. Zelensky: “Tregua solo con la Nato”
Il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa e l'alto commissario Ue Kaja Kallas sono entrati in carica sul suolo ucraino, in viaggio verso Kiev. Il messaggio chiaramente è rivolto alla Russia, in un momento di grande incertezza sul futuro, con gli occhi puntati verso gli Usa. Costa, nel corso della sua prima conferenza stampa da rappresentante dei 27 Paesi membri dell'Ue, è stato cristallino: "Saremo al vostro fianco fino a quando sarà necessario". (La Stampa)
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Lo ha detto l'alto rappresentante Ue, Kaja Kallas in un'intervista rilasciata ad un gruppo di media internazionali, tra cui l'ANSA, al debutto del suo incarico, prima di visitare Kiev. "Sino ad oggi la discussione è stata intorno a quali Paesi sarebbero disposti a mandare dei soldati in Ucraina e quali no: io credo non si debba escludere nulla e mantenere una certa ambiguità strategica sul punto". (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Bruxelles, 1 dic. – Il neo presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha inaugurato il proprio mandato con una visita altamente simbolica nella capitale ucraina. (Agenzia askanews)
Il neo presidente del Consiglio europeo Antonio Costa si è recato a Kiev assieme all'Alta rappresentante per la politica estera Kaja Kallas e la commissaria europea all'Allargamento Marta Kos nel primo giorno del loro mandato Ue. (Il Sole 24 ORE)
Assieme a loro anche la commissaria europea all'Allargamento Marta Kos (LAPRESSE)
(Adnkronos) – La nuova Alta rappresentate della politica estera dell’Unione europea (Ue) Kaja Kallas e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa si sono recati questa mattina a Kiev nel primo giorno del loro mandato. (il Fatto Nisseno)
L'ex premier estone, nel corso dell'intervista con l'ANSA, ha detto che sta già «costruendo ponti con l'amministrazione statunitense». «Forse dovremmo domandarci se la tregua non serva ai russi per non rinunciare ai loro obiettivi perché per l'Ucraina è dura, al momento, ma stiamo sopravvalutando Mosca: la loro economia è entrata in una fase difficile, tra sanzioni, deficit, inflazione, mancanza di personale», spiega. (Corriere del Ticino)