La frenata di Musk dopo gli attacchi: “Non volevo ledere la vostra sovranità”

Roma — È il giorno della frenata. Diplomatica, obbligata, chissà quanto duratura. È il frutto della telefonata tra Giorgia Meloni ed Elon Musk, che risale a mercoledì scorso. Ed è figlia dell’intervento di Sergio Mattarella, che ha sempre garantito un’alleanza solida con gli Stati Uniti e che però non ha esitato stavolta a bacchettare il multimiliardario per l’ingerenza a danno della magistratura… (la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

(Adnkronos) – “Mi fa sorridere la sinistra che si straccia le vesti dopo aver chiesto a Olaf Scholz di dire come votare o aver chiesto alla Commissione europea di sanzionare l’Italia…”. “Tra le tante imprese portate a casa da Elon Musk c’è pure quella di far rivendicare la sovranità nazionale alla sinistra: credo sia più difficile che andare su Marte”, ironizza. (CremonaOggi)

Immancabile la domanda della stampa Energia, transizione green, fame e povertà: tutti i dossier caldi del pianeta passando per le polemiche dell'attualità politica nazionale. (Secolo d'Italia)

dai parlamenti dei due Paesi, prevede che alcuni dei migranti soccorsi dalle navi militari italiane nel Mar Mediterraneo possano essere trasportati nei centri costruiti dall’Italia in Albania. ratificato (Pagella Politica)

La democrazia difesa nello spazio internazionale

Dal focus sull'energia all'alleanza contro la fame e la povertà lanciata dal presidente Lula, dai missili Usa a Kiev alla Ue passando per i temi caldi dell'agenda nazionale. (Secolo d'Italia)

Come potete pensare che sia anche un tipo tranquillo e normale? » – Elon Musk, al Saturday Night Live (Tratto da “Elon Musk” di Walter Isaacson, Mondadori) Ho appena finito di leggere un libro, bello, sulla vita di Elon Musk. (La Stampa)

Certo, l’esercizio del proprio ruolo di garante da parte del Presidente della Repubblica ha fatto masticare amaro quanti, a destra, si disponevano a fare a gara per chi meglio cavalca l’onda statunitense, che promette di travolgere tutto a suon di ordini esecutivi basati su un consenso elettorale soi disant plebiscitario. (il manifesto)