Corvetto, banlieue di Milano. Il governo invia 500 agenti
Senza minimizzare nemmeno per un momento la morte, dolorosissima, di un ragazzo di 19 anni caduto da un motorino in corsa nella notte tra sabato e domenica alla periferia sud di Milano durante un inseguimento di circa 8 chilometri con i carabinieri, serve ricordare la minuscola miccia che potrebbe far esplodere una gigantesca polveriera. Una santabarbara destinata però a restare tale, cioè inesplosa, anche se, pur di creare caos e disordini, non ci fosse chi tenta a ogni costo di farla detonare, cavalcando malcontento e rabbia. (il Giornale)
Ne parlano anche altre testate
Le immagini esclusive di Striscia rivelano una notte di tensioni, tra aggressioni ad automobilisti e un suv che investe quattro giovani (Open)
Innanzitutto: non è una banlieue. Smettiamola di usare parole a sproposito, non aiuta a capire di cosa stiamo parlando. E, a ben vedere, non è neppure più una periferia. (La Repubblica)
È stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale in concorso il carabiniere al volante della macchina di servizio coinvolta nella vicenda di Ramy Elgaml, 19enne morto durante un inseguimento nel quartiere Corvetto tra sabato 23 e domenica 24 novembre. (Fanpage.it)
La morte di Ramy ha scatenato dure proteste in quartiere con notti di incidenti e tensioni da parte di tanti ragazzi che chiedono di fare piena luce sui fatti. “Ramy era un mio amico, un ragazzo sempre con il sorriso in faccia. (LAPRESSE)
L’inizio: l’incidente mortale di domenica notte in via Ripamonti, all’angolo con via Quaranta. Nell’ordine: alle 18 di domenica, nel punto dello schianto, un presidio per chiedere verità e giustizia per il 19enne viene «infranto» da un’auto. (Corriere Milano)
“Ramy era la mia vita. A vedere le immagini delle tensioni nel quartiere Corvetto per la morte di Ramy Elgaml, il 19enne morto nella notte tra sabato e domenica mentre viaggiava su uno scooter inseguito dai carabinieri “mi si stringe il cuore. (Tiscali Notizie)