Fitto si dimette e vola a Bruxelles: sprint per l’elezione di un nuovo ministro in settimana

Raffaele Fitto ha dato le sue dimissioni ed è pronto per un nuovo inizio a Bruxelles. Ma la casella lasciata libera nell’esecutivo va riempita: da qui lo sprint per l’elezione di un nuovo ministro, che mantenga tutte le deleghe finora nelle mani dell’ormai commissario alla Coesione e alle riforme e presidente esecutivo della nuova Commissione guidata da Ursula von der Leyen. Così nel giorno delle dimissioni del titolare di Pnrr, Coesione, Sud e Affari europei, crescono le chance che alla fine Giorgia Meloni opti per non spacchettare i dossier affidati al suo super fedelissimo, chiudendo la partita nel più breve tempo possibile. (L'Unione Sarda.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

La premier, in quell’occasione, ha deciso di prendersi un paio di giorni per rifletterci. Scioglierà il nodo tra oggi e domani… (la Repubblica)

"Oggi ho rassegnato le dimissioni da ministro degli Affari europei, del Pnrr, della Coesione e del Sud. "Grazie a Giorgia Meloni perché senza la sua piena fiducia ed il suo quotidiano sostegno non avremmo raggiunto risultati così importanti. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ora che Raffaele Fitto è stato confermato quale vice-presidente esecutivo della Commissione UE ci si dovrà preoccupare di riempire la casella che lascia vuota a Palazzo Chigi. Ci auguriamo che non ci si limiti a trovare un rimpiazzo e che, nella realizzazione del turn-over, si metta mano ad una migliore definizione dei compiti da realizzare. (Start Magazine)

Post-Fitto, sfuma l’ipotesi “tecnica”. E il ministero resta unico

Chi dopo Fitto? Nel giorno in cui il ministro per il Pnrr, Coesione, Sud e Affari europei lascia il governo Meloni per il suo ruolo a Bruxelles, sale la possibilità che la premier decida di non spacchettare le deleghe prima affidate a Fitto e indichi subito un nome. (il manifesto)

Un post su Facebook, una lunga sfilza di ringraziamenti e poco altro. «Ho rassegnato le mie dimissioni. (ilmessaggero.it)

Nel giorno in cui il titolare di Pnrr, Coesione, Sud e Affari europei lascia libera una casella nell’esecutivo per volare a Bruxelles, crescono le chance che alla fine Giorgia Meloni opti per non spacchettare i dossier affidati al suo super fedelissimo, chiudendo la partita nel più breve tempo possibile. (Giornale di Sicilia)