SOS, l’auto non riparte

L’automotive sta attraversando in Europa una crisi di proporzioni epocali. E in Italia è ormai evidente il rischio del tracollo. La produzione nel 2024 è in forte calo (-30% nel primo semestre rispetto all’analogo periodo del 2023), l’utilizzo degli ammortizzatori è in continua crescita, il numero dei dipendenti si riduce sempre più. Da Stellantis alle aziende di componentistica, a pagare sono sempre i lavoratori. (Collettiva.it)

Ne parlano anche altri media

In un momento di crisi generalizzata del settore auto a livello europeo, la produzione di Stellantis in Italia nei primi 9 mesi del 2024 ammonta a 387.600 unità contro le 567.525 del 2023 (-31,7%). Secondo i dati diffusi da FIM-CISL, per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo e perdono sia gli autoveicoli che i veicoli commerciali. (AlVolante)

Mentre nei giorni scorsi si è svolta, proprio nella sede di Modena, la consegna dell'esemplare unico di una MC20 commissionata dai nipoti del fondatore del marchio Ettore Maserati, che insieme ai fratelli Alfieri ed Ernesto dette vita all'azienda nel lontano 1914, il consueto report della Fim-Cisl sugli stabilimenti del gruppo Stellantis consegna un quadro molto allarmante sulla produzione nei due plant della casa del Tridente, il polo produttivo di Torino e quelli nel capoluogo emiliano, dove sono impiegati complessivamente circa 200 operai e 900 ingegneri. (Corriere della Sera)

Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil proclamano, per il 25 ottobre, uno sciopero nazionale di 8 ore degli addetti della filiera automotive. (Civonline)

Stellantis: la produzione di auto in Italia cala ancora

Le cifre sul crollo della produzione e dell’occupazione degli stabilimenti italiani Stellantis sono catastrofiche. I sindacati dei metalmeccanici stimano a fine anno una produzione in picchiata di appena 300.000 macchine e 200.000 furgoni, le auto sprofonderebbero del 70 per cento rispetto alle 911.000 del 2007. (Avanti Online)

«La notizia del tracollo produttivo di Stellantis nei primi nove mesi del 2024, con un calo del 31,7% nella produzione di veicoli rispetto all’anno precedente, è solo l’ultimo campanello d’allarme di una crisi profonda che attanaglia l’intero settore dell’automobile in Italia (Start Magazine)

Al centro della conferenza, la discussione avviata ormai da settimane dalle strutture nazionali per coinvolgere tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore dell’automotive affinché la partecipazione allo sciopero del 18 sia massiccia e imponente e soprattutto coinvolga tutto il territorio regionale, dal momento che si tratta di un settore vitale per il tessuto economico della regione. (Sassilive.it)