Israele decapita anche Hezbollah. Teheran e Washington sotto shock
Un altro micidiale, spettacolare colpo di Israele. Dopo aver eliminato il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran, nel cuore della Repubblica Islamica, dopo l’operazione cercapersone, ieri ha probabilmente eliminato il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e insieme a lui numerosi capi militari della milizia libanese e alcuni esponenti dei Pasdaran iraniani, rimasti sotto le macerie del quartier generale e bunker di comando dell’organizzazione terroristica a Beirut, completamente raso al suolo. (Nicola Porro)
Ne parlano anche altri giornali
Sotto la sua guida il «Partito di Dio» libanese si è trasformato in una potenza politica e militare (e in un pericolo per Israele) (Open)
È una vera e propria chiamata a raccolta di tutti i musulmani quella che pronuncia Ali Khamenei, la guida suprema dell'Iran, dopo l'uccisione (ancora non ufficiale) del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah per mano dell'esercito di Israele (L'HuffPost)
Nessuna dichiarazione ufficiale sulla sorte di Nasrallah, ma in precedenza una fonte vicina al gruppo aveva detto che il leader «sta bene». Fra i morti ci sarebbe la figlia Zainab. (ilmattino.it)
Sono queste le parole usate in un post sui social dalle Forze di difesa israeliane (IDF) per confermare l’uccisione in un raid del segretario generale di Hezbollah, il partito-milizia libanese oggetto nelle ultime due settimane di un’intensa campagna di raid da parte dello Stato ebraico. (ISPI)
Nella mattinata di oggi, sabato 28 settembre, l’esercito israeliano (Idf) ha fatto sapere di aver colpito il quartier generale di Nasrallah e di aver ucciso il leader del Partito di Dio, insieme ad altri comandanti e alti dirigenti dell’organizzazione. (Open)
A confermarlo sono stati i media del gruppo sciita libanese, ribadendo quanto annunciato dall’esercito di Israele qualche ora prima, quando erano stati divulgati i risultati del raid che hanno colpito il quartier generale di Hezbollah, situato nei sotterranei di un edificio residenziale a Dahiveh. (Vatican News - Italiano)