Moda: export in calo del 5,3% nel primo semestre 2024

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Italia Informa ECONOMIA

Di: Redazione 16/09/2024 Confartigianato lancia l'allarme legato allo stato della moda italiana: nel primo semestre dell'anno in corso, le imprese del settore hanno registrato un calo delle esportazioni pari al 5,3% su base annua, per una perdita di valore da 1,8 miliardi di euro. Crisi per la moda italiana: export in calo di 1,8 miliardi nel primo semestre 2024 Le aziende nostrane hanno visto un calo giornaliero di 9,7 milioni di euro da vendite all'estero, con crolli significativi per i mercati in Svizzera, Gran Bregagna e Germania (rispettivamente -54,9%, -9% e -7,1%). (Italia Informa)

Su altre testate

E’ arrivata la richiesta di cassa integrazione per i lavoratori delle tre aziende che sono al vertice della filiera produttiva della griffe. Scandicci (Firenze), 22 settembre 2024 – Crisi del comparto moda, frena anche l’indotto Gucci. (LA NAZIONE)

Il Pronto Moda, un pilastro dell’eccellenza italiana, si trova oggi a dover affrontare sfide che non hanno precedenti. Il Covid-19, unitamente alla complessa situazione geopolitica attuale, ha determinato una crisi che rischia di piegare, insieme all’industria della moda, le migliaia di famiglie che dipendono da essa. (Prima la Martesana)

Un’ondata i cui numeri sono da brividi. Ma la vera ondata potrebbe arrivare se non viene messo in atto un intervento urgente di sostegno alla filiera della moda. (LA NAZIONE)

Così l’ultimo report dell’Ufficio studi della Camera di Commercio certifica le difficoltà del settore: nella prima parte del 2024, l’export fiorentino della moda si è attestato a 3,9 miliardi, contro i 4,7 di un anno fa e i 4,5 del 2019. (Corriere Fiorentino)

La ministra Calderone assente stamani 18 settembre al vertice nazionale con le Regioni sulla crisi del settore moda e conciario. Non era presente nemmeno il viceministro o un sottosegretario a rappresentare il Governo. (gonews)

Perché la filiera della moda è in affanno da mesi. E’ la ragione per la quale i sindacati lanciano un nuovo allarme, dopo l’incontro a Roma con i tecnici del ministero. (LA NAZIONE)