Frangi, Natale, Marano e Di Majo: chi sono (e da chi erano indicati) i quattro nuovi consiglieri del cda Rai

Frangi, Natale, Marano e Di Majo: chi sono (e da chi erano indicati) i quattro nuovi consiglieri del cda Rai
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Sono Alessandro Di Majo (indicato da M5S e votato anche da Avs), Federica Frangi (indicata da Fdi e votata da tutto il centrodestra), Roberto Natale (indicato da Avs e votato anche da M5s) e Antonio Marano (indicato dalla Lega e votato da tutto il centrodestra) i quattro membri del cda Rai eletti oggi in Parlamento. Ecco chi sono Rai, il voto alla Camera e al Senato ALESSANDRO DI MAJO Nato a Roma il 20 ottobre 1968, è laureato in Giurisprudenza (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Pd, Az e Iv non hanno partecipato al voto. La Camera ha eletto Federica Frangi e Roberto Natale quali nuovi componenti del cda della Rai. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il voto per il rinnovo del cda Rai riporta indietro le lancette dell'orologio del 'campo largo', l'unità costruita negli ultimi mesi grazie al referendum sull'autonomia, alle amministrative e alle regionali aveva retto anche alle divisioni sull'Ucraina, ma va in frantumi quando si tratta di entrare in Aula per scegliere il nuovo vertice di viale Mazzini e la spaccatura lascia parecchi strascichi. (Tiscali Notizie)

A questo punto il 'board' della Tv pubblica è sostanzialmente al completo, in attesa dell'indicazione del consigliere espressione dei dipendenti. Il ministero dell'Economia, intanto, ha indicato i 'suoi' consiglieri: Simona Agnes e Giampaolo Rossi. (Adnkronos)

Voto Rai mina campo largo, tensione Pd-M5s e Azione-Avs

Poi toccherà alla fase più delicata di questo processo di rigenerazione della tv pubblica: il via libera, obbligatorio, della commissione di Vigilanza sul nuovo presidente. Anche il ministero dell'Economia ha espresso i propri: Simona Agnes e Giampaolo Rossi. (ilmessaggero.it)

Giovedì 26 settembre la Camera e il Senato hanno eletto quattro membri del nuovo Consiglio di amministrazione (CDA) della Rai, che sono espressione di alcuni dei partiti in Parlamento (“in quota”, si dice nel linguaggio politico e giornalistico). (Pagella Politica)