Commissione Ue procede su dazi e continua negoziato con Cina

La Commissione intende procedere sui dazi sulle auto elettriche cinesi importate e continuando il negoziato con la Cina per trovare soluzioni alla controversia commerciale. In una nota l’esecutivo Ue indica che “un regolamento di esecuzione che includa i risultati definitivi dell’inchiesta deve essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale Ue entro il 30 ottobre al più tardi” ma a mo’ di premessa rileva che “oggi la proposta della Commissione europea di imporre dazi compensativi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina ha ottenuto il supporto necessario dagli Stati membri per l'adozione delle tariffe. (Il Messaggero - Motori)

Ne parlano anche altre testate

MILANO – Nel giugno scorso la crossover elettrica Mini Aceman, dopo una presentazione al Salone di Pechino e perfetta con le sue dimensioni compatte per il mercato europeo, comincia la produzione nella fabbrica di Zhangjiagang in Cina, joint venture fra Bmw e Great Wall. (la Repubblica)

Non possiamo lasciare campo libero a un paese che si fa beffe di ogni regola e che non rispetta le leggi ambientali. Meglio tardi che mai. (ilgazzettino.it)

La proposta della Commissione Europea di introdurre dazi compensativi definitivi sulle importazioni di auto elettriche a batteria dalla Cina, alla fine della fiera, ha ottenuto una “mezza” approvazione del Parlamento. (ClubAlfa.it)

Dazi alla Cina, sussulto Ue sull’auto

La Cina estende il suo dominio sulle tecnologie green. Intanto l’Occidente tema la guerra dei dazi, ma è pronto a rispondere a muso duro per contrastare lo strapotere asiatico nella transizione energetica. (Energia Oltre)

Forti accuse, come quella di “grave violazione del commercio internazionale”, vengono accompagnate da avvertimenti più o meno espliciti. Il primo aspetto è quello retorico, fronte su cui la Cina mostrerà il suo volto più duro. (RSI.ch Informazione)

Per bloccare l’esecutivo di Bruxelles sarebbe stata necessaria una maggioranza qualificata di 15 voti contrari e una rappresentanza del 65% della popolazione del continente, mentre 15 voti favorevoli avrebbero rappresentato un automatico semaforo verde; adesso, con un via libera che si configura come una «no opinion» da parte degli Stati, la Commissione potrà procedere quando riterrà opportuno, magari già entro fine mese. (L'Eco di Bergamo)