Pensioni, assegni meno ricchi nel 2025/2026

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ECONOMIA

Le pensioni, che rappresentano il frutto di una vita di lavoro e il sostentamento per milioni di persone, torneranno a calare nel 2025. Chi si pensionerà dall’anno prossimo avrà diritto a un assegno più basso rispetto a chi andrà a riposo entro fine anno. Un esempio concreto: un lavoratore di 67 anni con 400mila euro di contributi accantonati (c.d. montante contributivo) avrà diritto a una pensione annua di 22.892 euro se andrà in pensione entro quest’anno; di 22.432 euro, cioè di 460 euro in meno (circa 35 euro al mese), se si pensionerà dal prossimo anno.

Raramente in Italia e nel sistema previdenziale da un anno all’altro per i contribuenti arrivano buone notizie. Per chi attende buone nuove a livello di uscite anticipate questo è un dato di fatto. Ma anche per chi aspetta aumenti di pensione o adeguamenti all’inflazione, gli aumenti che vengono dati ogni anno sono sempre minimi e il più delle volte applicati con tagli e penalizzazioni che fanno discutere tanto.

Dal prossimo anno cambiano gli importi degli emolumenti: il montante contributivo, ossia la base di calcolo per le pensioni, sarà rivalutato con un tasso di capitalizzazione del 3,6% a partire dal 1° gennaio 2025. Buone notizie per chi è in pensione: aumenti in arrivo, l’assegno aumenta di 90 euro. Ecco che cosa cambia da gennaio.

Le pensioni sono molto più di una questione economica: rappresentano il frutto di una vita di lavoro e il sostentamento per milioni di persone. Per molti, la pensione è l’unica fonte di reddito e non sempre è sufficiente per far fronte alle necessità quotidiane.